I CAMMELLI
Fino alla fine del XX secolo furono ospiti del Parco alcuni dromedari, popolarmente ed erroneamente chiamati "cammelli".
Il primo esemplare, posto sotto la custodia di uno schiavo, arrivò nel 1622 grazie al Granduca di Toscana Ferdinando II
de' Medici, convinto che il clima mite di San Rossore potesse essere adatto a questo genere di animale. L'esperimento
riuscì e col tempo lo stesso Granduca ne introdusse altri provenienti dall'Africa, che vennero sfruttati per i lavori
agricoli e per il trasporto del legname.
Un buon numero di dromedari venne donato alla Tenuta Granducale dal generale Arrighetti, che li aveva sottratti ai Turchi durante la battaglia di Vienna, nel 1683. Grazie a successive aggiunte, il numero delle bestie raggiunse quota 196 nel 1789, per poi calare progressivamente nel corso del XIX secolo, al cui termine era possibile contare la presenza di ancora un centinaio di animali.
L'allevamento, famoso in tutta Europa per la sua unicità, forniva regolarmente piccoli dromedari ai vari circhi equestri. Il numero dei dromedari si ridusse drasticamente durante la Seconda guerra mondiale, poiché molti esemplari vennero mangiati dalle truppe mongole al seguito dell’esercito tedesco che, dopo l’8 settembre 1943, si era accampato nella Tenuta. Nel 1956 per volere del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi ci fu un tentativo di reintroduzione che, però, non diede l’esito sperato. L'ultimo esemplare rimasto arrivò agli anni Sessanta del XX secolo.