IDEAS POLÍTICAS |
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VOLVER A IDEAS CAPITOLO II LA PRODUZIONE SAGGISTICA di ALDOUS HUXLEY INDICE Aldous Huxley ha completato l'esposizione delle sue idee e teorie in una vasta produzione di opere saggistiche. Sono, a parer mio, due le opere più significative per la completezza della trattazione: Ends and Means del 1937 e Brave New World Revisited del 1958 e su queste mi soffermerò in questa parte del mio lavoro. Nei vent'anni che separano la stesura delle due opere si verificano notevoli cambiamenti nelle idee dell'autore, e dal confronto tra i due saggi emergeranno spunti di notevole interesse. Gran parte degli autori di testi utopisti hanno sentito la necessità di esprimere compiutamente le proprie idee anche attraverso dei saggi, essendo consapevoli che qualche romanzo e addirittura una sola opera utopista non può valere da spiegazione completa ed esauriente di teorie sociali e morali. Inoltre, quando il paradosso e lironia sono i mezzi usati dallautore per criticare e analizzare largomento prescelto, il rischio di essere fraintesi é elevato.Il romanzo, infatti, presenta notevoli vantaggi: é di lettura facile ed ha grande diffusione rispetto al saggio, ma non consente lintromissione di dettagliate spiegazioni teoriche, pena la perdita dei suoi pregi. Non é possibile, infatti, infarcire un romanzo di teorie e dissertazioni, come ha in parte fatto Huxley in Island, senza renderlo pesante e poco agile. Ends and Means é stato scritto nel 1937 al ritorno di Huxley da uno dei suoi numerosi viaggi in India. Tutto lo scritto é permeato di considerazioni fondate sulla filosofia Buddhista e Tantrica, e viene considerato fondamentale, nelle pagine, un avvicinamento alle idee di base del Buddhismo come soluzione ai più gravi problemi del mondo. Parallelamente vengono anche proposte delle riforme sociali, politiche, economiche ed educative di grande interesse. Procediamo, dunque, in un analisi dei temi trattati in questo saggio al fine di approfondire lo sviluppo delle idee dell'autore e di confrontarle con quelle di Brave New World Revisited, nostro punto di paragone per seguire levoluzione delle sue concezioni politiche. Il tema del saggio viene dichiarato in apertura da Huxley ed é il seguente: Come si può trasformare luomo sensuale medio e luomo ambizioso (eccezionale e pericoloso), in uno di quegli esseri distaccati che soli possono creare una società molto migliore della nostra. Nella prefazione del saggio Huxley afferma subito che l'uomo ideale é quello "non attaccato", quello che deve praticare virtù disinteressate. Cosa intendeva con queste due qualità? E evidente il riferimento ai due principali messaggi della cultura religiosa indiana: luomo soffre nella vita, perché é in preda a due passioni principali, lattaccamento e lavversione. Superati questi due ostacoli attraverso la meditazione, la riflessione, la preghiera e altre pratiche di evoluzione spirituale, lindividuo esce dal ciclo Karmico, da quello, cioé, delle reincarnazioni che lo obbligano a vivere per superare questi due ostacoli, ed entra nel Nirvana, luogo in cui le passioni non si impadroniscono più di lui. Un uomo non attaccato, infatti, non subisce e non patisce le passioni negative e può operare libero dalle loro influenze. Evidentemente Huxley restò molto colpito dalle esperienze indiane, ed il suo insistere sul tema del non attaccamento come soluzione dei problemi della società, sembra confermarlo. E' importante notare come due caratteristiche religiose dovrebbero essere, secondo l'autore, prerogativa dell'homo politicus giusto ed equilibrato. Non sembra che Huxley si renda conto che la politica é il "gioco del potere" in cui il giusto e l'equilibrato sono figure perdenti. Daltra parte, Huxley ci dice come dovrebbe essere la realtà e non come realmente è. Dopo innumerevoli lavori in cui Huxley ha sempre continuato a spiegare come sarebbe dovuto essere e cosa avrebbe dovuto fare luomo per essere virtuoso, e a furia di constatare come le sue parole fossero lettera morta presso intellettuali, governanti e cittadini, penso si possa affermare che alla fine si distaccò dalla realtà politica concentrandosi su quella spirituale e personale. Sviluppò una teoria, poi espressa compiutamente in Island sulla possibilità di utilizzare le droghe allucinogene per scopi mistici e di coniugare gli aspetti migliori della filosofia orientale e di quella occidentale, determinando anche un nuovo tipo di homo politicus perfetto e illuminato. In linea di massima possiamo dire che il pensiero politico di Huxley si sviluppò a partire dai romanzi giovanili con lanalisi della situazione socio - politica, proseguì nei saggi con lo studio degli interventi tecnici correttivi e terminò in Island con una teoria spiritual - politica e con limmagine di una società che avrebbe risolto tutti i problemi individuati. In apertura di Ends and Means Huxley sostiene che nella nostra civiltà esiste, ed è esistito per circa trenta secoli, un accordo generale su quale sia la meta ideale degli sforzi umani. Da Isaia fino a Karl Marx i profeti hanno parlato con la stessa voce: nelletà delloro a cui essi guardano vi sarà libertà, pace, giustizia e amor fraterno. Nessuna nazione leverà più la spada contro unaltra nazione, il libero sviluppo di ognuna di esse porterà al libero sviluppo di tutte. E sui mezzi che devono essere impiegati per raggiungere questa meta che regna una terribile confusione (nel 1937 come attualmente) e un terribile cozzare di opinioni contrastanti. Alcuni vogliono imporre dallalto questi cambiamenti, facendo uso di mezzi militari o violenti. Ci sono altri che pensano che i desiderati cambiamenti sociali si possano raggiungere più efficacemente cambiando direttamente gli individui che compongono la società. Huxley concorda con questi ultimi. E' con vigore che Huxley sottolinea come non sia applicabile la massima "Il fine giustifica i mezzi": il fine buono deve essere perseguito con i mezzi adatti. Lautore ritiene che una riforma sociale su larga scala sia necessaria, ma, da sola, non sia sufficiente: deve essere supportata da un cambiamento morale della società. Quandé che una riforma può dirsi riuscita? Quando trasforma le tendenze negative degli individui e della società in tendenze positive; tuttavia può anche non funzionare, può, cioé, trasferire le tendenze deleterie degli individui da una direzione allaltra senza annullarle o renderle positive. Un esempio di riforma morale non riuscita é quello dell'Unione Sovietica, dove la proprietà privata era scomparsa, ma l'ambizione e la sete di potere no: semplicemente, continuavano ad esprimersi attraverso altri mezzi. In questo saggio Huxley appare fortemente persuaso della possibilità di miglioramento dellanimo umano; ed è proprio da questo che luomo deve partire per supportare delle riforme che da sole fallirebbero inesorabilmente. Ogni età e ogni classe ha il proprio ideale: dagli antichi Greci ai Romani, dagli Indiani ai Francesi, dal feudalesimo al romanticismo, è sempre esistito un uomo perfetto cui fare riferimento. Quale scegliere tra tutti questi ideali? Huxley risponde nessuno. E evidente, infatti che ognuno di questi esempi di perfezione è il frutto di circostanze sociali particolari. E tutti gli ideali circa la condotta umana, formulati da persone che siano riuscite a liberarsi dai pregiudizi del loro tempo o del loro ambiente, sono simili. Dovremmo, quindi, rivolgerci a questi. La liberazione dalle convenzioni di pensiero, di sentimento e di condotta dominanti si ottiene nel modo più efficace praticando virtù disinteressate e mediante la diretta intuizione della vera natura della realtà umana. Anche lintelletto critico è una forza liberatrice. Ma il modo in cui viene adoperato dipende dalla volontà, e quando questa non è disinteressata, lintelletto tende ad essere adoperato solo come uno strumento la razionalizzazione della passione e del pregiudizio, per trovare la giustificazione del proprio interesse. Huxley trova difficoltà a trovare un termine unico che descriva adeguatamente luomo ideale ipotizzato dai filosofi, dai mistici e dai fondatori di religioni, e ritiene che quello migliore sia non attaccato. Luomo perfetto è quello non attaccato alle sue sensazioni e ai suoi desideri materiali, alla sua sete di potere o di possesso e agli oggetti di questi diversi desideri. Non attaccato alla sua collera o al suo odio, ai suoi affetti esclusivi, alla ricchezza o alla gloria, alla posizione sociale o ai riconoscimenti. Non attaccato nemmeno allarte, alla scienza, alla speculazione e alla filantropia. Il non attaccamento a sé stessi e a ciò che viene definito come le cose di questo mondo, è sempre stato connesso, negli insegnamenti dei filosofi e dei fondatori di religioni, con un attaccamento ad una realtà ultima maggiore e più significativa della propria persona, ed anche maggiore e più significativa delle cose migliori che possa offrire questo mondo. Praticare il non attaccamento implica, di fatto, applicare tutte le virtù, per esempio quella della carità e del coraggio, implica coltivare lintelligenza, poiché la stupidità insensibile é la fonte principale di tutti gli altri vizi; implica praticare la generosità e laltruismo, poiché lavarizia e lamore del possesso obbligano le loro vittime a parificarsi con dei semplici oggetti. E così via. Il non attaccamento impone a chi lo vuole praticare ladozione di un atteggiamento intensamente positivo verso il mondo. Luomo non attaccato è quello che, nella fraseologia buddistica, pone fine al dolore: non solo per sé ma, astenendosi da attività maligne o stupide, anche a quel dolore che potrebbe infliggere ad altri. Questi é al tempo stesso luomo felice o beato e luomo buono. Uno dei temi più ricorrenti in Ends and Means é quello della carità e di come sia indispensabile alle riforme: secondo Huxley il vero progresso é esclusivamente quello portato avanti nella carità poiché la violenza non lo reca mai con sé, a meno che non sia compensata a titolo di riparazione da atti di benevolenza e giustizia. Nel corso della storia documentata, il vero progresso è stato fatto a balzi. Periodi di progresso nella carità si sono alternati con altri periodi di regresso. Lepoca contemporanea di Huxley è a suo parere umanitaria ad intervalli, ma dove si tratta di importanti questioni politiche lautore non vede altro che un definitivo regresso. Infatti i pensatori del XVIII secolo furono unanimi nel condannare luso della tortura da parte dello Stato, e negli anni 30 non solo la tortura veniva regolarmente usata dai governanti europei, ma vi erano anche dei teorici pronti a giustificare ogni forma di atrocità organizzata dallo Stato, dalla fustigazione al massacro generale delle minoranze e alla guerra universale. Nel 1936 la guerra civile spagnola aveva dato un orrendo anticipo di quello che sarebbe successo, di lì a poco, nel resto dEuropa e i massacri di piccoli proprietari e contadini russi erano conosciuti. Un altro sintomo dolorosamente significativo che Huxley interpreta come una cocente sconfitta della carità, è lindifferenza con la quale il pubblico del XX sec. reagisce ai rapporti scritti, alle fotografie e alle pellicole che illustrano i massacri e le atrocità. Poiché nessuno si cura dei crimini contro lumanità che vengono commessi, questi vengono perpetrati in numero sempre maggiore. Huxley sostiene che un fatto strettamente legato al regresso della carità è il declinare del rispetto degli uomini per la verità. Stava scrivendo proprio in unepoca in cui la menzogna organizzata veniva praticata impudentemente e, grazie alle nuove tecniche di comunicazione, molto efficacemente e su vasta scala. Rileva che la maggior parte della menzogna organizzata che veniva riversata nel mondo assumeva la forma di propaganda, inculcando lodio e la vanità e preparando gli spiriti alla guerra. Lo scopo principale di chi gestiva queste informazioni tendenziose era quello di sradicare sentimenti e comportamenti caritatevoli nella sfera della politica internazionale. Unaltra annotazione importante che lautore fa, è che la carità non può progredire verso luniversalità a meno che la cosmologia predominante non sia o monoteistica o panteistica, a meno cioé che non regni lopinione generale che tutti gli uomini sono figli di Dio o, secondo lespressione indiana, che tu sei questo, tat tvam asi. A partire dalla fine del 1800 fino agli anni quaranta, lautore nota che si è assistito ad un vasto regresso del monoteismo verso lidolatria. Ladorazione di un solo Dio è stata abbandonata in favore delladorazione di divinità locali quali la nazione, la classe e perfino lindividuo deificato. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, e dopo il boom economico che consentì al mondo intero di rimediare alle distruzioni del conflitto, Huxley annoterà che le nuove divinità locali erano diventate quelle del consumismo e dello scarto pianificato dei prodotti ritenuti superati per alimentare lindustria. Qualsiasi tipo di progresso tecnico, sebbene rapidissimo, è perfettamente inutile senza un uguale progresso nella carità. Anzi, secondo Huxley è peggio che inutile, poiché procura alluomo mezzi più rapidi per retrocedere. A questo punto si domanda quali siano i mezzi per fermare e rovesciare questo regresso, per trasformare la società imperfetta in cui viviamo in quella ideale ipotizzata dai profeti e per trasformare luomo sensuale medio e luomo ambizioso (eccezionale e più pericoloso), in uno di quegli esseri distaccati che soli possono creare una società molto migliore della nostra. La discussione che Huxley affronta sulla natura umana lo porta a concludere che la causalità nelle cose umane è multipla: in altre parole ogni evento ha molteplici cause, e per apportare qualsiasi modifica e trovare rimedio al disordine sociale è indispensabile operare simultaneamente in molti campi. A partire da quello politico ed economico per passare ai campi della condotta personale, lautore suggerisce il genere di cambiamento necessario perché luomo possa raggiungere quei fini ideali verso i quali tutti affermano di tendere. Lultima parte del saggio è quella che lautore indica come la più importante: riguarda le relazioni esistenti tra le teorie e la pratica dei riformatori, da una parte, e la natura delluniverso dallaltra. Infatti è alla luce di quello che luomo crede riguardo la natura ultima della realtà, che formula le sue concezioni del bene e del male, ed è alla luce di queste sue concezioni che regola la sua condotta, non soltanto in relazione alla vita privata, ma anche nella sfera della politica e delleconomia. A parere di Huxley, lungi dallessere irrilevanti, le credenze metafisiche delluomo sono il fattore che in definitiva determina tutte le sue azioni. Per questo motivo conclude il saggio con una discussione (abbastanza complessa e a tratti un po fumosa, a dir la verità) sui principi primi delluomo. Lautore individua tre massime fondamentali da seguire nella programmazione delle riforme: in primo luogo fare solo le riforme necessarie, in secondo luogo non imporre cambiamenti che possano generare opposizioni violente e infine operare cambiamenti con metodi famigliari . Inoltre la pianificazione di ogni singolo Stato va raffrontata e studiata in relazione a tutti gli altri Stati che possono influenzarla ed esserne influenzati. Questa posizione di Huxley si pone in netto contrasto con la tendenza protezionistica ed isolazionistica dellInghilterra di quel periodo, tendenza che, del resto, era conforme a quella mondiale. Lincomunicabilità tra le persone e tra le nazioni, costituisce, infatti, una delle più grandi fonti di fraintendimenti e di ostacolo per il cammino verso il bene della società. Huxley rileva giustamente che doveva cambiare la concezione mentale che stava alla base dei rapporti politici: finché la condizione per entrare a far parte del Consiglio delle Nazioni sarebbe stata quella di possedere un esercito, si sarebbe incoraggiato larmamento invece che la pace e il dialogo. La necessità primaria è quella di cambiare alla base, e per farlo, secondo lautore è indispensabile risalire fino alle credenze metafisiche che sono il fattore che determina tutte le azioni umane. Alla fine del capitolo in cui descrive le riforme, Huxley presenta un importante interrogativo: chi deve assumere il compito di prevedere le conseguenze del progresso tecnico sulla società? Lo Stato, gli scienziati, i sociologi, gli psicologi o gli ingegneri sociali? Prevedere é importante, infatti, ma al tempo stesso chi prevede assume un grosso potere. Proliferano nuove forme per esercitare il potere, e occorre restare in guardia per non rischiare di diventare succubi di qualche forma nuova e non ancora conosciuta che può agire indisturbata e senza controlli. Il fatto che Huxley si ponga il problema del controllo dello sviluppo della tecnica e della sua previsione é indicativo del fatto che il progresso, a quei tempi, non era ancora considerato un vero e proprio motore dello sviluppo umano, era una forza di cui non si valutava ancora esattamente lentità e che non era ancora gestita né dallo Stato né da lobbies economiche. Questa annotazione é di rilevante importanza perché collega direttamente Ends and Means a Brave New World Revisited. Contiene in nuce largomento principale del saggio del 1957: il timore che uno Stato sempre più potente grazie ai progressi delle tecniche, dei mezzi di comunicazione e delle scienze, possa tutelare i cittadini senza essere a sua volta controllato. Da chi può e deve essere controllato, infatti? Lautore sta prendendo consapevolezza di quanto lo Stato stia assumendo un ruolo di dominio soffocante sempre maggiore sulla società, e dopo la II° guerra mondiale e lesperienza del nazismo, affiorerà in Brave New World Revisited un grande timore per il rischio di gestione impropria dei cittadini da parte dello Stato. A causa della seconda guerra mondiale, infatti, si assiste ad un accentramento dei poteri nelle mani dei governi, allo scopo di potersi opporre meglio alle dittature fascista e nazista, e dopo il termine del conflitto si rende necessario iniziare un processo che riporti verso una diffusione maggiore dei poteri. La preoccupazione dellautore è che questo processo sia soltanto apparente. Questo punto importante del rapporto cittadino - Stato e Stato - progresso, ci aiuta a collocare lautore nella storia dellutopia: si é passati dallutopia satirica di Swift e Butler (che scrive solo ventanni prima di Huxley) in cui vengono sondati i limiti della ragione e i diritti dellistinto, e la relazione tra il progresso e la felicità e la libertà personale, alla distopia , in cui si critica la logica assoluta perché porta allassurdo. Ape and Essence (1949) é il romanzo che più di tutti prende in considerazione il tema della logica assoluta e che ne svela i paradossali e tremendi sbocchi. Il tema principale su cui verte tutta la produzione letteraria, utopica o meno, di Aldous Huxley é quello della gestione del potere che si sta rinnovando e fortificando, che sta cambiando la sua fisionomia e i suoi canali di comunicazione. La scienza, il controllo del progresso tecnico, quello dei mass media rappresentano nuovi aspetti del potere e altrettanti potenziali pericoli per i cittadini che non hanno modo di intervenire nella loro gestione. Huxley aborre uno Stato che attraverso laccurato uso di televisione e radio plagi i cittadini e li renda uniformi e daccordo. Conscio del pericolo di ogni tipo di dittatura, lautore è ugualmente consapevole che la difesa della democrazia contro il fascismo implica inevitabilmente la trasformazione della democrazia in fascismo. Questa trasformazione non è detto che sia violenta e brusca; rendersi conto di essere soggetti alle influenze pacate e sommesse che ci vengono somministrate é molto difficile. I messaggi che fanno comodo a chi detiene il controllo e il potere vengono instillati nelle teste ingenue dei tele e radio ascoltatori, dei lettori di riviste e di quotidiani goccia a goccia, senza violenza e senza fretta. Questo rappresenta un problema per Huxley che vuole trovare una soluzione a questa situazione che porta inevitabilmente ad un mondo non libero. Chi impedisce allo Stato di diventare una dittatura è luomo singolo, la sua volontà, il suo bisogno di libertà; uomo che si deve unire con altri per formare dei gruppi, tutti coordinati nella difesa della libertà. Nel campo sociale e del sistema di governo, quindi, Huxley ipotizza delle "unità autogovernantesi" costituite da circa 10 - 30 persone all'interno delle fabbriche, delle contee, dei comuni, delle parrocchie ecc. I gruppi composti da un numero non troppo alto di persone, infatti, riescono a lavorare sommando l'energia di ogni singolo componente, senza subire le tendenze centrifughe causate dall'individualismo nei gruppi molto numerosi. Huxley è fortemente convinto che una riforma del sistema politico debba necessariamente passare attraverso il decentramento e l'autogoverno responsabile. Naturalmente occorre prestare attenzione a non trasformare l'autogoverno in amministrazione autoritaria. Lautore ipotizza, dunque, unopera individuale di riforma cui tutti gli uomini dovrebbero essere tenuti. Un impegno in prima persona affinché ogni singolo individuo possa dare il suo contributo alla pace operando una chiarificazione intellettuale, spiegando, cioé, al maggior numero di persone quale tipo di impegno sia necessario per una pacifica convivenza, e compiendo una grande opera di proselitismo al fine di formare altri gruppi, intesi come piccoli modelli funzionanti della società ideale ipotizzata da quelli che lui riunisce sotto la definizione di profeti. A parte lindeterminatezza in cui é lasciata questa figura dei profeti, il discorso di Huxley presenta il primo problema di fattibilità: queste piccole realtà isolate dovrebbero essere costituite da individui selezionati uniti da una fede comune e dalla fedeltà ad un comune ideale. Il metodo ipotizzato dallautore per raggiungere scopi positivi, sembra dunque essere analogo a quello utilizzato normalmente nella società attuale e che raccoglie esiti negativi: il richiamo ad una fede comune, a una fedeltà ad un gruppo e ad un ideale è anche espressione del nazionalismo, da esempio. Fede e fedeltà sottintendono sempre un qualcosa di non consapevole e di non assimilato criticamente e ciò determina il pericolo. Il discorso di Huxley è retto da una logica ferrea: se un sistema del genere è collaudato e funziona bene, seppur dando frutti negativi per luomo, lo si può utilizzare modificandone il fine a favore delluomo. Lautore non pensa allabolizione di pubblicità e propaganda, ma alla modifica dei loro contenuti. Se attraverso questi strumenti collaudati cè la possibilità di educare alla comprensione e al rispetto, è necessario approfittarne. Tornando al discorso dei gruppi, Huxley determina il punto di partenza di queste piccole comunità nella non violenza. I gruppi diventano "resistenti alla guerra", e quando sono sufficientemente numerosi e forti, possono impedire al proprio governo di scatenare conflitti. I membri di questi gruppi devono essere liberi dalla sete di potere, e i regolamenti interni devono prevenire l'apparizione della brama di denaro. Questo argomento verrà poi accantonato molto presto: non se ne trova traccia in nessuna delle sue opere seguenti. In Island il funzionamento della società è fondato sullautogoverno responsabile e sui CAR, e non si fa più alcun accenno alla teoria dei gruppi come quella riportata in questo saggio . Huxley sostiene la necessità di rifondare la società su una libertà responsabile alla periferia e su una moderna direzione scientifica al centro, senza essere, dunque, in opposizione ai progressi delle tecniche e delle scienze. Piuttosto sembra profondamente preoccupato dell'uso che si potrebbe fare del maggior potere che deriva da questi progressi. Lunico oggetto di controllo da parte della politica, secondo Huxley, dovrebbe essere il controllo della produzione. Huxley vede la società caratterizzata da un eccesso di potere e da un corrispettivo eccesso di obbedienza. Lobbedienza non é più dovuta ad un potere fisico ben visibile, come la Chiesa medievale, ad esempio, ma alla società stessa, società che viene gestita da unelite tecnologica. Lautore nota con ironia e acume che lidolatria teologica é stata sostituita dallidolatria tecnologica, potente e pericolosa nei tempi moderni quanto laltra nei tempi passati. Per modificare questa condizione, la riforma economica non basta, occorre modificare: il sistema di governo, l'amministrazione pubblica, l'organizzazione industriale, l'educazione e le credenze e i nostri credo metafisici ed etici. Dal momento che ogni evento ha molteplici cause, il rimedio al disordine sociale va trovato in più campi simultaneamente. Quello che mi fa definire questopera come illusoria é il fatto che Huxley voglia partire, per le riforme, dallultimo punto e non da uno qualsiasi degli altri, che sono sì difficili da modificare, ma non impossibili quanto la modifica dei nostri credo metafisici ed etici. Questi, infatti, sono il frutto della nostra evoluzione storico - culturale, un loro cambiamento verrà percepito a distanza nel tempo e sarà raggiunto gradualmente. Se dal punto di vista logico e formale Huxley può aver ragione a impostare le sue riforme su questo cambiamento, dal momento che è alla radice di ogni nostro pensiero e ragionamento, dal punto di vista pratico è senzaltro vero che una modifica del genere è, di norma, generazionale, e poco gestibile nella pratica di governo quotidiana delle istituzioni politiche. E tutto da dimostrare che non sia più pratico e più funzionale, al contrario di quello che pensa lautore, riuscire a determinare piccoli ma significativi cambiamenti che preparino e influenzino una modifica più drastica nella morale collettiva. E evidente che agendo sulla realtà effettiva delle cose si determinano dei cambiamenti nella morale, e viceversa, che agendo sulla morale si ottengono cambiamenti nella sfera pratica e quotidiana della vita umana. Ma qualè il procedimento più pratico e più sicuro? In Island Huxley racconta di come le riforme di Pala siano iniziate dalle piccole cose quotidiane, con leliminazione dei fastidiosi dolori inutili delle piccole operazioni e del parto, per poi agire sempre più in profondità sulle credenze metafisiche ed etiche, fino a modificarle e a generare quel mondo perfetto che noi lettori non possiamo che ammirare. E quindi rovesciato il procedimento studiato in Ends and Means. Ma qualè il motivo per cui Huxley è così rigido riguardo il tema delle riforme, e non scende a patti con la realtà? Non so trovare risposte soddisfacenti a questo interrogativo, posso solo annotare che mentre in Island fa del suo meglio per riuscire a coniugare gli aspetti migliori di oriente e occidente, sacrificando qualcosa sia da una parte sia dallaltra, e sviluppa un elaborato progetto politico - sociale in cui giunge ad una serie di compromessi tra realtà e idealità, in Ends and Means segue con coerenza rigorosa e determinazione il principio secondo il quale gli uomini vogliono agire per il bene comune dellumanità e che questo sia un fatto reale e indiscutibile. Huxley si preoccupa, quindi, di rispondere allinterrogativo principale di chi vuole attivarsi in prima persona per fare qualcosa di buono: da dove iniziare? Come procedere? Su cosa far leva? Huxley risponde approfonditamente a queste domande, evidenziando le soluzioni più logiche e razionali in quanto a potenza teorica dazione, ma non le mette in rapporto con la realtà: si limita alla teoria e risponde in base ai principi teorici. E anche da questo fatto che alcuni temi appaiono trattati ingenuamente. Si potrebbe anche ipotizzare che questo suo atteggiamento sia stato deliberatamente scelto, dal momento che non se ne trova riscontro in altre opere, e cioé che sia provocatoriamente centrato sulla teoria e non sulla pratica e sulla realtà, per qualche motivo preciso. Posso solo azzardare unipotesi al riguardo, e cioé che in quel periodo storico, poco prima di una tremenda guerra annunciata, Huxley attraversasse uno di quei momenti di depressione e di sconforto riguardo i destini del mondo che talvolta lo assalivano, e che abbia volutamente individuato dei mezzi di miglioramento della condizione umana così difficili da impiegare perché la situazione era del tutto compromessa, ormai irrecuperabile. Un messaggio di protesta che voleva evidenziare lo stato di crisi in cui il mondo versava e da cui era impossibile uscire. Oppure si può anche ipotizzare che abbia scritto conscio della catastrofe inevitabile cui il mondo stava andando incontro, già nella prospettiva di applicare queste riforme nel dopoguerra. Al di là di queste ipotesi, resta il fatto che a mio parere Ends and Means è latore di un messaggio di sconforto e di sgomento di fronte alla situazione del mondo, che si sarebbe potuta modificare esclusivamente cambiando in maniera netta e decisa la morale umana, quellinsieme di valori di rieferimento a tutte le nostre azioni che, soprattutto in quel momento storico, stava incoraggiando alla distruzione e alla guerra invece che alla conservazione e alla collaborazione. Riguardo alla riforma del sistema politico, Huxley non dice nulla di preciso. Egli è fortemente persuaso che un miglioramento dellanimo umano sia sufficiente a garantire un miglioramento in ogni ambito della vita e che, una volta raggiunto, implichi per forza di cose una modifica del sistema politico verso un maggior decentramento amministrativo. Il suo pensiero politico, dunque, è particolare perchè parte dal presupposto che senza un miglioramento delluomo, qualsiasi tipo di modifica delle istituzioni sia del tutto superflua. Abbiamo detto precedentemente che un tema ricorrente negli autori utopisti anglosassoni è quello della riforma del sistema educativo, che, evidentemente, aveva lasciato in tutti un brutto ricordo. Attraverso la scuola occorre, secondo Huxley, educare l'uomo alla libertà e alla cooperazione reciproca, anche attraverso lo sport. La funzione primaria della scuola deve essere quella di insegnare a sfuggire alla propaganda che è uno strumento di potere gestito dallo Stato, direttamente o indirettamente. Huxley sottolinea come sia diverso il bambino che esce dallasilo da quello che esce dal college: il primo viene educato alla libertà, allintelligenza, alla cooperazione responsabile e volontaria; quando è più grande viene educato allaccettazione passiva della tradizione, e ad unalternativa tra il potere e la subordinazione. Questo fatto, a parere dellautore, è un sintomo dellincertezza di propositi che prevale nelle democrazie occidentali, dove la vecchia tradizione patriarcale coesiste con una tensione nuova e incompatibile verso la libertà e la democrazia. Nellentusiasmo per queste, la società abitua i bambini piccoli ad essere individui liberi e autogovernantisi, e dopo averlo fatto si spaventa e si ricorda che il mondo è ancora gerarchico e molto autoritario e cerca, così, di correre ai ripari.
Lo scopo della società deve essere quello di educare gli esseri umani alla libertà, alla giustizia e alla pace. Fino a quel momento non cera riuscita: come può ottenere un tale scopo ? A seconda della sua forma di governo lo Stato imposta una ben precisa forma di educazione. Ad esempio, nella Russia osservata da Huxley, si avevano delle scuole in cui veniva imposta una disciplina ferrea e unobbedienza totale e servile nei confronti degli insegnanti. Ciò veniva considerato giustamente un metodo atto a produrre una mentalità militare, al tempo stesso ubbidiente e prepotente. Huxley si fonda sulle considerazioni della Montessori che spiega come uneducazione di questo tipo generi individui insicuri, timidi e scoraggiati non appena si trovino senza un capo e a dover agire da soli. Spesso questo complesso dinferiorità generato da uneducazione così rozza, trova espressione e compenso nella brutalità e nella crudeltà. Nellantichità leducazione era sicuramente dura e severa, così pure quella puritana, ma non tutto il popolo veniva educato. A partire dalla prima metà del XIX secolo, fa notare Huxley, leducazione secondaria per le classi medie e superiori venne estesa moltissimo e nella seconda metà leducazione primaria venne resa universalmente obbligatoria. Per la prima volta tutti i bambini vennero sottomessi ad una disciplina stretta, sistematica, costante, proprio quella che a suo parere produce una mentalità militaristica. Il declino della democrazia avrebbe coinciso esattamente con larrivo al potere politico della seconda generazione legata alleducazione obbligatoria! Questa non è una coincidenza fortuita, avverte Huxley. Leducazione di quel periodo storico ha educato alla guerra e allaggressività, ed è perfettamente riuscita nel suo compito. A titolo esemplificativo Huxley riporta che le scuole che seguivano il metodo Montessori in Germania vennero chiuse dal regime nel 1935, e in Italia lanno successivo, proprio perché miravano a dare uneducazione rivolta alla pace e alla tolleranza. Attraverso lo sport, suggerisce Huxley, si può insegnare il coraggio e la pazienza, il senso di lealtà e il rispetto delle regole, la coordinazione degli sforzi e la subordinazione degli interessi personali a quelli del gruppo. Allo stesso modo però, se mal utilizzato lo sport può incoraggiare la vanità personale e di gruppo, lavido desiderio di vittoria e lodio per i rivali. Può costituire tanto una preparazione alla guerra quanto, in un certo senso, un suo surrogato che ne sublimi le valenze che fanno presa sullanimo umano; può educare dei guerrieri in potenza, o dei pacifisti in potenza. Sta alla società scegliere quale sarà la funzione che eserciterà il divertimento organizzato degli adulti e dei bambini. I paesi democratici, secondo Huxley, devono prendere una decisione precisa e immediata, e dare la giusta importanza allo sport, e servirsene per educare al pacifismo e al rispetto delle regole. Il divertimento cui lautore si riferisce era costituito dalla radio, dal cinema e dai giornali. Dato il loro livello qualitativo, Huxley è dellopinione che per evitare danni alla società sarebbe stato necessario vietarli o controllarli, oppure si sarebbero dovuti educare gli utenti allo spirito critico e allanalisi attenta di quello cui assistevano. Troppo alto era il rischio che diventassero inconsapevolmente il pubblico acclamante di dittatori e potenti di turno e dei loro messaggi volti alladorazione della nazione. Troppo alto il rischio che la morale e letica che stanno alla base di qualsiasi gruppo sociale venissero lentamente ma inesorabilmente modificate fino rendere i cittadini fanatici del consumismo. La televisione non esisteva ancora, ma lautore inglese aveva già capito i risvolti anche negativi dei mass-media e già si premurava di mettere in guardia i cittadini. Sulla scia del vento di guerra che nel 1937 era già ben avvertibile, Huxley sostiene che o si impostava uneducazione per creare individui liberi e non militaristi, oppure sotto limpellente minaccia di una guerra bisogna risolversi ad essere più prussiani dei nazisti e, sui campi sportivi di Eton e delle altre scuole, prepararsi a vincere dei futuri Waterloo. Non solo lo sport può insegnare cooperazione e rispetto delle regole ma anche la musica (il fatto di cantare insieme, ad esempio) o lo studio dellarte concorrono a creare individui equilibrati e a insegnare a rapportarsi col prossimo con un atteggiamento costruttivo. Recitando e interpretando personaggi della letteratura si può prendere coscienza di ciò che é diverso da noi. La principale virtù educativa della letteratiura consiste nel suo potere di fornire ai lettori degli esempi che possono venire imitati. La presenza di citazioni di Shakespeare e di altri classici, dai Greci ai Latini, nei libri di Huxley e di altri letterati quali Butler, Swift, More, Orwell, Burgess ecc. é costante e significativa. Nelle narrazioni anti-utopiche il topos del libro é sempre centrale. Nei testi di Huxley non si contano le citazioni di autori quali Omero, Pascal, Hegel, Shelley, Butler, Agostino, Wordsworth ecc. Tutti questi spiriti magni sono dei punti fissi che non mutano, vengono assurti a simbolo della grandezza passata, e si coagulano attorno alle figure di Shakespeare e del Libro per eccellenza: la Bibbia. Sono costanti, infatti, i riferimenti a questi due fondamenti della Letteratura. Come mai questa insistenza? La figura di Shakespeare sintetizza la descrizione laica, totale e individuale dell'universo; riafferma i diritti dell'individualità (cardine della distopia di Huxley), della capacità creativa, dell'interpretazione molteplice e multiforme dei dati dell'esperienza e si pone come baluardo contro luniformità. La Bibbia, invece, incarna la scrittura collettiva e religiosa, invita ad una sistemazione ontologica, immutabile, degli oggetti dell'universo e ad un processo di evoluzione spirituale collettivo capace di migliorare l'animo umano. Lautore è preoccupato dellesistenza di unetica non corrispondente ai bisogni attuali delluomo, e amalgama sempre più Bibbia, testi buddistici e tantrici nella strenua difesa di una metafisica comunque definita, più legata alluomo e alla sua vita pratica, quotidiana. Huxley rileva la distanza incolmabile, ormai, che separa gli uomini moderni dagli uomini retti che la Bibbia mette in risalto. Ormai i tempi sono troppo diversi per continuare ad essere coerenti con valori e con unetica che sì, è eterna, ma che deve anche essere compatibile con la situazione contingente in cui si vive. Non è il valore intrinseco del messaggio della Bibbia, come quello della Bhagavad Gita peraltro, a essere messo in discussione, bensì la rigidità tremenda delle istituzioni ecclesiastiche (soprattutto quelle cristiane) nellinterpretazione di questi testi e nellapplicazione delle regole e dei dettami contenuti in questi. L'atteggiamento dei nuovi mondi ipotizzati nei romanzi utopisti nei confronti dei libri e della letteratura classica è chiara: costituiscono dei pericoli e delle armi insidiose. Gli esempi sono numerosi e celebri: in Fahreneit 451 tutti i libri vengono bruciati e sopravvive uno sparuto numero di persone che impara a memoria tutti i libri che può per trasmetterli ai posteri; in 1984 i libri sono vietati o riscritti dal Grande Fratello; in Clockwork Orange vengono strappati i libri in mano allinsegnante aggredito, appena uscito dalla biblioteca; in Erehwon di S. Butler i testi di meccanica vengono bruciati; in Brave New World sono vietati tutti i testi precedenti allanno 150 dellera di Ford, e lo sono non perché pericolosi in sé, bensì per il fatto che sono inutili e non possono esser compresi dalla società sintetica descritta da Huxley. Lunico pericolo che costituiscono è quello dellaspetto di novità che possono avere: in un mondo stabile e perfetto, tutto ciò che introduce un fattore di cambiamento, di novità, di emozione, rappresenta un pericolo. Le oligarchie dominanti soffocano la libertà del popolo e conservano il potere in due modi: vietando e bruciando i libri per la massa, e leggendo e conservando gelosamente i libri per sé stessi (tolgono l'arma al nemico e l'acquisiscono loro); oppure modificandoli e riscrivendoli, al fine di cambiare l'interpretazione e la finalità dei libri a proprio vantaggio. In tutti i Mondi Nuovi ipotizzati dagli autori utopisti troviamo la paralisi delle capacità critiche dei soggetti e la Letteratura viene vista da tutti gli autori alla stregua di un deterrente di questa paralisi. La ragione principale è che la letteratura è foriera di messaggi importanti quali la libertà, la mancanza di uniformità, la forza e la bellezza delle passioni ed è immagine della felicità, raramente presente sotto i regimi dittatoriali. Curiosamente, in Huxley il solo riferimento a mezzi che incoraggiano la libertà spirituale è quello alla letteratura; larte, il cinema, il teatro e larchitettura non vengono neanche prese in considerazione. Sembra che voglia contrastare il pericolo della prevaricazione della scienza sulla letteratura, che abbia il timore che la tecnica e la sempre maggiore richiesta di tecnici possa mettere in secondo piano luomo di lettere e quindi le ritaglia un posto di primo piano prima delle altre forme di espressione artistica esistenti. Che ruolo assumerà luomo di lettere in futuro? Nel presente di Huxley il ruolo era chiaramente quello di salvatore delle coscienze. Il letterato costituisce ai suoi occhi lunico uomo di cultura capace di prevedere le conseguenze dellandamento del mondo, lunico dotato della lucidità danalisi necessaria ad individuare i pericoli nascosti che minacciano la libertà, lunico con unarma in mano: la penna! Huxley cita Jefferson, uno dei padri della nazione americana indipendente: "Un popolo non può essere al sicuro senza il sapere. Là dove la stampa é libera, e ciascuno sa leggere, tutto é al sicuro." Un altro motivo che, provocatoriamente, voglio ipotizzare riguardo la difesa della letteratura classica (e molto meno della musica e dellarte figurativa) è che così facendo gli stessi autori si danno un compito, unimportanza e un posto ben preciso in mezzo ai classici e ai mostri sacri! Difendendo cioé il loro ruolo a fianco di quello dei classici, si garantiscono un posto al loro fianco nella celebrità! LETTERATURA E SCIENZA: il ruolo della letteratura e del letterato nella produzione di Aldous Huxley Troviamo qualche chiarimento riguardo al rapporto tra scienziati e letterati nel saggio del 1963 (poco prima della sua morte, dunque) Literature and Science. Huxley apre il saggio dicendo che ...molto si é scritto sul tema della scienza nemica delle lettere umanistiche, e della scienza alleata delle lettere umanistiche. Qualè la funzione della letteratura, la sua psicologia e la natura del linguaggio letterario? In cosa differiscono la sua funzione, la sua psicologia e il suo linguaggio da quelli della scienza? Qualera in passato il rapporto tra letteratura e scienza e qualè adesso? E soprattutto: quale azione sarebbe utile che un letterato del ventesimo secolo svolgesse nei riguardi della scienza? Questultima domanda, che tocca più da vicino largomento di questa tesi, é quella a cui Huxley dà la risposta più confusa. Leggendo le sue opere viene spontaneo porsi degli interrogativi sulla funzione della letteratura e dello scrittore nel mondo moderno, ma, a parer mio, non si trovano risposte definitive in questo saggio dove Huxley ripercorre, facendo sfoggio di una sconfinata cultura letteraria e filosofica e di una lucidità sorprendenti, il rapporto tra letteratura e scienza nei secoli soffermandosi sulle differenze tra autore e autore. Il saggio tocca argomenti estremamente interessanti, che però non sono del tutto pertinenti al mio lavoro; cercherò, quindi, di dare una risposta al nostro quesito, basandomi sul fatto che Huxley, a mio parere, non lha chiarito in maniera definitiva; procederò dunque per ipotesi. Il nostro obiettivo é quello di chiarire il senso della presenza di un grande numero di citazioni di autori classici in pressoché tutti i libri di Huxley e di svelare il ruolo che secondo lui deve avere la letteratura ( e quindi il letterato) nel mondo attuale. Il fatto che non abbia dato una risposta precisa a questo interrogativo è, probabilmente, indicativo del fatto che per lui questo ruolo era ovvio , e che lo riteneva sufficientemente spiegato nei suoi libri. La sua posizione su questo argomento, quindi, ritengo che non sia variata molto nel corso degli anni, e a conferma di questa mia ipotesi riporto qua un brano tratto da Literature and Science :Pensiamo a T.H. Huxley, con la sua difesa di uneducazione fondamentalmente scientifica, temperata (come adesso fanno il California Technical Institute e il Massachusetts Institute of Technology) da unabbondante dose di storia, sociologia, letteratura inglese e lingue straniere. Pensiamo a Matthew Arnold, il quale perora in vantaggio di uneducazione sostanzialmente umanistica e specificatamente classica, temperata da quel tanto di scienza sufficiente per far comprendere, a coloro che se ne imbevono, in quale mondo singolarmente non ellenico essi si trovino a vivere. Il fatto che Huxley si trovi concorde ancora nel 1963 con queste due autorità, in fatto di arte letteraria, e il fatto che siano rispettivamente suo nonno e suo zio, mi fa pensare che questa sua posizione sia rimasta pressoché la stessa durante tutta la sua vita, probabilmente frutto delle discussioni con i suoi illustri parenti. Huxley, infatti, frequentò lambiente culturale familiare e si distaccò da esso solo a partire dal 1954 quando cominciò le sue ricerche sugli effetti delle droghe allucinogene. Il punto importante é che lui considera luomo di lettere un osservatore alla stregua delluomo di scienza, capace di riferire le esperienze più personali delluomo e di farle rivivere, lasciando ad ognuno lo spazio per accoglierle in maniera personale. Attraverso lanalisi degli autori letterari nel tempo, Huxley dimostra che lanalisi delluomo e dei suoi drammi, delle sue gioie e dei suoi dolori, é sempre la stessa a partire da Omero, ma che cambiano i motivi che provocano queste emozioni e queste reazioni. Il poeta descrive il suo proprio vissuto di un avvenimento e non qualcosa di effettivamente oggettivo e ripetibile immutato nel tempo; il mondo é cambiato col progresso delle tecniche e i letterati hanno rispecchiato questo cambiamento. La funzione dello scrittore é quella di osservare luomo, di descriverlo e basta. E il tempo che rende il suo lavoro importante, perché rimangono le testimonianze di quello che cambia e di quello che resta immutato. Egli ha una funzione di memoria storica e, in casi estremi di pericolo per la libertà personale o di Stato, assume de facto il compito di indicare alluomo la strada giusta, quella avvalorata dai Grandi Temi. Tutto ciò può assumere valore esemplificativo: le grandi emozioni che non possono cambiare e quelle che invece sono di passaggio e che nascondono temporaneamente alla vista il percorso giusto; le esperienze di eroi e di personaggi illustri e quelle del popolo, il senso della libertà e quello della schiavitù, lamore e lodio. La libertà, lamore e la guerra restano tra i grandi temi perenni (insieme a molti altri) che costituiscono fonte interminabile di ispirazione per poeti e scrittori. Sono sensazioni e sentimenti accertati, già esplorati e rimangono a disposizione, nelle loro numerose interpretazioni, di chiunque abbia bisogno di essere confortato o di chiunque voglia verificare e confrontare la propria esperienza con quella dell'Uomo. Le testimonianze di questi avvenimenti fanno da specchio alla natura dell'uomo. Ad esempio la paura dellarrivo dellanno mille, le leggende di fantasmi e le storie di draghi, sono temi superati, adesso, ma che restano nella memoria storica e nella coscienza collettiva per essere ricordati quando se ne dovesse sentire la necessità. Luomo di lettere accetta la singolarità degli avvenimenti, accetta la diversità e multiformità del mondo, accetta lincomprensibilità più radicale di unesistenza grezza e non concettualizzata; infine accetta la sfida che singolarità, multiformità e mistero gli gettano in faccia. Non così gli uomini religiosi, che teoricamente dovrebbero essere vicini agli uomini: essi non accettano diversità e multiformità e non hanno l'apertura mentale necessaria (a parte poche eccezioni) per accettare senza cadere nella tentazione di correggere. Il letterato si pone automaticamente come tutore dellordine delle cose, in particolar modo delle cose soggettive, bizzarre, diverse, singolari e individuali, costituendo una barriera insormontabile contro ogni forma di appiattimento della società e di oppressione uniformatrice dallalto. A questo proposito occorre evidenziare il fatto che a parere di Huxley è proprio Shakespeare lautore che per eccellenza difende e tutela lindividuo e le sue proprie passioni e particolarità. Egli é testimone e interprete della soggettività della vita, è memoria storica delle individualità umane ed è colto: egli sa e quindi ha il potere di porsi come baluardo contro tutto ciò che può appiattire la vita dei singoli individui. La conoscenza è potenza sostiene Huxley e, con un paradosso soltanto apparente, proprio attraverso la loro conoscenza di quanto accade nel mondo non sperimentato, fatto di astrazioni e di deduzioni, scienziati e tecnologi hanno raggiunto la loro enorme e sempre crescente potenza per controllare, dirigere e modificare quel mondo delle tante apparenze in cui gli esseri umani hanno il privilegio e la condanna di vivere. La considerazione dei letterati espressa in precedenza presuppone una concezione ben precisa della tecnica e del progresso. E evidente che questi provocano dei cambiamenti nel mondo costituito dai molteplici universi (cosmico e culturale, interiore ed esteriore, diretto e simbolico) entro i quali gli esseri umani, per la loro versatile natura anfibia, sono predestinati a vivere, a muoversi e a condurre la loro perplessa esistenza. Una rivoluzione materiale non è mai atomizzata, al contrario determina rivoluzioni parallele in parecchi altri regni: rivoluzioni sociali, politiche ed economiche, rivoluzioni nel pensiero filosofico e religioso, rivoluzioni nei modi di vita e nel comportamento individuale. Quindi anche una piccola evoluzione tecnica, che apparentemente può sembrare insignificante, innesca un processo di cambiamento a cascata che andrà poi a toccare una serie di ambiti diversi. In questo modo si verifica il progresso. Ulteriore compito dei letterati è quello di sfondare la spirituale cortina di ferro, di allargare dunque i confini e gli universi entro cui sarebbe, al contrario, confinato senza speranza. In questo mondo in continua guerra (civile, fredda, calda che sia...) i particolari talenti del letterato lo qualificano a recitare due parti ugualmente importanti: il corrispondente di guerra e il propagandista. Nella sua veste professionale di cronista delle più individuali esperienze delluomo, egli contempla le diverse manifestazioni, negative e positive, concettualizzate o grezze, dellirragionevolezza e si rende conto del loro rapporto col mondo delle organizzazioni sociali e dei sistemi filosofici. Essendo poi, come effettivamente è, in possesso dun dono particolare per purificare le parole, egli è in grado di fare unefficace propaganda per uno qualsiasi dei due combattenti. Si metterà dalla parte della ragione al servizio della dignità? Oppure dalla parte della razionalizzazione al servizio del babbuino immanente? Userà la sua capacità di lavoro per arricchire la vita, lamore e la libertà o leccherà i piedi al tiranno? Huxley è consapevole che molti scrittori hanno fatto la scelta sbagliata. Innumerevoli volte il genio e la fama sono stati posti al servizio del potere, degli interessi costituiti e della irragionevolezza razionalizzata, come la chiama Huxley in Island. Lautore avverte che bisogna sempre e comunque diffidare delle eloquenti sciocchezze che bombardano quotidianamente la gente, e che bisogna saper capire se il letterato è corrotto nello spirito oppure se lotta per la verità. Lo status di letterato, di per sé, non implica un giudizio positivo: il vero merito deve essere conquistato. E' necessaria, dunque, un'educazione mirata ad insegnare a smascherare i messaggi propagandistici in ogni forma di comunicazione mass mediologica e un approfondimento dei classici e dei temi umanistici, per avere un back ground culturale di riferimento valido e non fondato su valori di passaggio. Huxley sostiene che la religione è, tra le altre cose, un sistema di educazione per mezzo del quale gli esseri umani si possono abituare a conseguire dei cambiamenti desiderabili nella loro personalità e di conseguenza nella società. Inoltre possono elevare la loro coscienza e stabilire dei rapporti più adeguati con luniverso di cui fanno parte. Ma non tutte le dottrine e le pratiche delle religioni esistenti sono tese a migliorare il carattere o ad elevare la coscienza. Al contrario, gran parte di ciò che viene insegnato e fatto nel nome delle religioni anche più altamente evolute, è nettamente pernicioso, e una parte ancora maggiore è moralmente neutra, non particolarmente cattiva ma, daltra parte, nemmeno specialmente buona. Huxley si identifica nella figura dellidealista razionale e lo individua come il soggetto delle speculazioni che seguono. Verso quella specie di religione i cui frutti sono moralmente cattivi e oscurantistici, lidealista razionale può mostrare soltanto unostilità intransigente. Azioni quali la persecuzione, la soppressione o la deformazione della verità, sono intrinsecamente cattive, ed egli non può aver niente a che fare con organizzazioni religiose che favoriscono iniquità simili. Latteggiamento dellidealista razionale (e linvito dellautore è quello di seguire questo esempio) nei confronti di cerimonie, abitudini e riti eticamente neutri della religione organizzata deve essere determinato esclusivamente dalla natura dei loro effetti. Se tutto ciò aiuta a mantenere unorganizzazione sociale soddisfacente, se serve a facilitare e ad arricchire le relazioni tra gli uomini e i gruppi, allora egli potrà accordargli un certo giustificato favore. In realtà lidealista razionale sa bene che tali pratiche non aiutano gli uomini a raggiungere le più alte forme dellevoluzione umana, ma costituiscono degli impedimenti su questo cammino. Il Buddha indica il ritualismo come una delle Dieci Pastoie che legano gli uomini allillusione e che impediscono loro di raggiungere lilluminazione. Tuttavia, in vista del fatto che molti individui non aspirano certamente allilluminazione, in altre parole, ad evolversi fino ai limiti della capacità umana, si può trovare qualcosa di buono nel ritualismo. Lattaccamento alle cerimonie tradizionali e la fede nellefficacia magica del rituale, possono impedire agli uomini di raggiungere lilluminazione; ma, daltra parte, possono aiutare quegli individui che non hanno il desiderio né la capacità di raggiungerla, a comportarsi un po meglio di come farebbero altrimenti. Huxley ritiene significativo il fatto che i fondatori di religioni e la maggioranza dei filosofi religiosi si siano trovati daccordo su questo argomento: hanno diviso gli esseri umani in una minoranza di individui capaci di fare gli sforzi richiesti per raggiungere lilluminazione, e una gran maggioranza che non ne è capace. Lutilizzo della medicina moksha per raggiungere lilluminazione, in Island, vuole essere uno strumento quasi democratico dal momento che consente a tutti, capaci o no, di raggiungere i vertici della meditazione e delle pratiche spirituali indiane. Qualè il motivo per cui la religione cristiana, soprattutto, non agisce per il bene delluomo? Perchè se è sicuramente vero che la fede in un Dio personale ha suscitato unenorme quantità di energia indirizzata verso fini buoni, è senzaltro vero che ne ha suscitata una quantità uguale verso fini sciocchi o pazzi o assolutamente nocivi. Ha portato a quellenorme supervalutazione dellego individuale così caratteristica delle filosofie popolari delloccidente. Tutte le grandi religioni hanno insegnato la necessità di trascendere la personalità, dice lautore, ma i cristiani hanno reso molto difficile agire secondo questo insegnamento. Essi hanno unito allingiunzione che gli uomini debbano dar la vita per salvarsi, lasserzione che Dio stesso è una persona e che i valori personali sono i più alti che possiamo conoscere. Così facendo hanno posto le basi per tutte le aberrazioni a base religiosa che sono sotto gli occhi di tutti: i calvinisti, credendo che le opere buone e la vita interiore non avessero alcun significato eterno, rinunciarono alla carità e allauto - educazione e volsero tutta la loro attenzione a farsi strada nel mondo. Traendo dal Vecchio Testamento la sordida dottrina che la virtù merita una ricompensa materiale, poterono ammassare ricchezze ed opprimere i poveri con la coscienza completamente tranquilla; erano convinti che la loro ricchezza fosse un segno del favore di Dio e la povertà degli altri una turpitudine morale. Huxley elenca numerosi altri esempi dei disastrosi effetti pratici derivati da una fede metafisica errata, uno di questi riguarda Hitler. La teologia hitleriana afferma che esiste una razza nordica congenitamente superiore a tutte le altre. E quindi giusto che i nordici si organizzino per la conquista e che facciano del loro meglio per sterminare popoli come gli Ebrei, che appartengono ad una razza inferiore. Val la pena di notare che (...) la divinità tutelare è personale: per gli Aztechi il sole era una persona suscettibile di provare sete di sangue. Il Dio di Hitler è una versione ringiovanita del vecchio Dio tedesco del kaiser, una personalità divina che si interessa profondamente del destino dellimpero di Bismarck ed è pronto a combattere al fianco dei suoi eserciti.... Insomma, gli errori teologici più eccentrici sono stati molto spesso associati alla fede nella personalità di Dio. Ogni qualvolta viene concepito Dio come il comandante in capo piuttosto che come lordinamento dellesercito - come una persona trascendente invece che come un principio dintegrazione immanente e anche trascendente - tenderà sempre a sorgere la persecuzione. E un fatto estremamente significativo che, prima della venuta dei maomettani, in India non esisteva virtualmente la persecuzione. La violenza era bandita e sia gli Indù che i Buddhisti tentavano di convertirsi a vicenda, facendo solo uso della persuasione e dellargomentazione. Huxley rileva che né il Buddhismo né lInduismo si sono macchiati di qualcosa che corrisponda allInquisizione; né sono mai stati colpevoli di iniquità simili alla crociata contro gli albigesi o di pazzie criminali come le guerre di religione del cinque e seicento. I mussulmani che invasero lIndia portarono con sé lidea di un Dio che non era lordinamento dellesercito delle creature, ma il suo generale. Dopo aver posto il problema in questi termini, Huxley ritiene necessario spiegare nei dettagli il metodo emotivo di auto-educazione religiosa: la meditazione. Senza latto della riflessione o della concentrazione spirituale, non può esistere assolutamente vita religiosa. Qualunque religione, sia essa teistica, panteistica o, come il buddhismo, ateistica, che incoraggi gli uomini al non - attaccamento alle cose di questo mondo e che insegni loro il lealismo verso il principio integrativo delluniverso è un anatema per il dittatore, che domanda ai suoi sudditi un attaccamento intenso, nella forma di un nazionalismo frenetico, e un lealismo rivolto soltanto a lui e allo Stato di cui è il capo. Spiegata in questi termini lentità del problema di incomunicabilità e di aggressività che è alla fonte dei disastri dellumanità, diventa più chiaro il motivo per cui non sono sufficienti, a parere di Huxley, solo riforme politiche o sociali per migliorare la situazione, ma esse debbano essere supportate da un cambiamento profondo delletica e della metafisica. Luomo ha poco da temere dalle altre specie. I suoi peggiori nemici, allinfuori della sua propria specie, sono gli insetti e i batteri. (...) Per luomo, la concorrenza è adesso specialmente intra-specifica. Unanalisi spassionata delle condizioni in cui vive ora la razza umana, rende chiaro che la maggior parte di questa concorrenza intra-specifica non è imposta da nessuna necessità biologica, ma è completamente gratuita e volontaria. Huxley è giustamente convinto che luomo stia perseguendo deliberatamente e pazzamente una linea di condotta che non gli è necessario perseguire, e che le migliori ragioni scientifiche gli dicono essere disastrosa per linsieme della specie. Si domanda il motivo per cui luomo adopera la propria intelligenza per adattarsi sempre più efficacemente alle condizioni della concorrenza intra-specifica e non per arrestarla e per renderla una collaborazione intra-specifica. Anche in questo contesto Huxley si ritrova a citare il Marchese de Sade, e ne spiega il motivo: Possiede il mondo nel suo insieme quel valore e quel significato che noi attribuiamo costantemente a certe parti di esso (come per esempio, agli esseri umani e alle loro opere)? E se lo possiede, quale sarà la natura e il valore di questo significato? Questa è una domanda che alcuni anni fa io non avrei nemmeno fatta. Perchè, come molti miei contemporanei, ero certo che fosse priva di senso (...). Avevo dei motivi per non desiderare che il mondo avesse un senso; di conseguenza, deducevo che non ne avesse e riuscivo senza nessuna difficoltà a trovare delle ragioni soddisfacenti per questa ipotesi. (...) La filosofia del de Sade è la filosofia dellassenza di ogni significato portata alle sua conclusioni logiche: la vita è priva di senso; i valori sono illusori e gli ideali non sono che le astute invenzioni dei preti e dei re. Le sensazioni e i piaceri animali soltanto possiedono una realtà e sono le sole cose per cui valga la pena di vivere; non esiste alcuna ragione perché un individuo debba avere per un altro la benché minima considerazione. Per chi trova piacere nella violenza e nel delitto, queste attività sono pienamente legittime; e così via. Perché Huxley si dice così affascinato dal Marchese? Perché questi predica la rivoluzione violenta non soltanto nel campo della politica e delleconomia, ma anche in quello dei rapporti personali, inclusi i più intimi, quelli sessuali. E dopo tutto, perché no? si chiede Huxley. Se è legittimo torturare e uccidere in un dato ordine di circostanze, deve esserlo egualmente in tutte le altre circostanze. Sade è lunico rivoluzionario della storia interamente coerente e completo. Allo stesso modo Huxley vuole essere lunico riformatore della storia interamente completo e coerente. E per questa coerenza cui avevo fatto riferimento precedentemente che lautore inglese non si ferma ad individuare solo le riforme pratiche, quelle economiche e sociali, ma si sofferma a lungo su quelle del sistema di pensiero su cui ogni uomo si basa per esprimere qualsiasi giudizio. Huxley spiega come la filosofia che lui aveva seguito, che negava ogni significato del mondo, fosse essenzialmente uno strumento di liberazione. La sua generazione desiderava contemporaneamente essere liberata da un certo sistema politico ed economico e dal sistema morale vittoriano. Si opponevano alla morale perché questa osteggiava la libertà sessuale; e si opponevano al sistema politico perché era ingiusto. Chi sosteneva il sistema vittoriano, spiega Huxley, pretendeva di incarnare in qualche modo il significato del mondo (un significato cristiano, beninteso). Esisteva un metodo semplicissimo per confutare questa gente e al tempo stesso per gustificare la nostra rivolta politica ed erotica: negare che il mondo avesse un senso qualsiasi. E chiaro ormai il motivo per cui la Chiesa non concorre ad educare alla pace: perché i moralisti cristiani, al contrario di quelli buddhisti, ad esempio, commettono lenorme errore di non insistere sui giusti mezzi di guadagnarsi la vita. La Chiesa tollera che ci si possa ritenere buoni cristiani pur riscuotendo i dividendi di fabbriche darmi, pur mettendo in pericolo il benessere dei nostri simili con speculazioni di borsa, pur essendo imperialisti e partecipando alla guerra. Tutto quello che si richiede ad un buon cristiano è di osservare la castità e di praticare un minimo di carità nelle sue immediate relazioni personali. I moralisti cristiani, osserva giustamente Huxley, non insistono sulla comprensione intelligente e sulla valutazione delle più lontane conseguenze degli atti. Al contrario, il buddhista non si deve impegnare in occupazioni socialmente dannose come fare il soldato, fabbricare armi e droghe inebrianti. Questo non significa che non labbia fatto, ma per lo meno il messaggio religioso è costruttivo e tende al bene comune! La base di ogni tipo di dittatura è laccettazione indiscussa dei modelli consuetudinari di condotta, di pensiero e di sentimento. Un numero enorme di individui, anche intelligenti, usano la loro dote solo allo scopo di fare bene ciò che per tradizione considerano il loro dovere. Questo atteggiamento mentale, spiega Huxley, è difeso dalla Chiesa stessa, che per la sua sopravvivenza si fonda su questo meccanismo mentale che sta anche alla base delle dittature. Oltre che in Brave New World Revisited e in Ends and Means, Huxley procede in unanalisi della propaganda e delinea le maniere per sottrarvisi. Rispetto allanalisi del 1937 le differenze sono ovvie: sono cambiati i mezzi di comunicazione di massa, i loro messaggi e i loro linguaggi; la televisione si stava conquistando uno spazio sempre maggiore e così anche il cinema. Evidentemente Huxley sente il bisogno, nel 1958, di aggiornare la sua analisi e di considerare anche la televisione e le nuove frontiere in campo medico e scientifico che in Ends and Means non aveva ancora approfondito, sebbene se ne fosse già interessato. Huxley ritiene indispensabile insegnare ai lettori una resistenza alla suggestione. Questa la si può ottenere in due modi. In primo luogo si può insegnare ai bambini a fidarsi solo delle loro risorse interne e a non dipendere dai continui stimoli provenienti dallesterno. Questi, infatti, altro non sono che lo zucchero con cui i dittatori avvolgono le loro pillole ideologiche. Bisogna, quindi, boicottare ciò che fa da esca al propagandista: le notizie sportive, le storie poliziesche, il jazz e il varietà, i film damore, davventura e di lussuria. Da ciò limportanza vitale di insegnare al maggior numero di giovani il modo di divertirsi da sé e di indurli a desiderare di farlo. Avevamo già preso in considerazione precedentemente questa ipotesi, e non possiamo far altro che sottolineare il valore provocatorio che assume: è ovvio che Huxley sta ragionando per assurdo, ma lo fa perché sente la necessità di evidenziare la gravità della situazione in cui il mondo versa. In secondo luogo, in modo puramente intellettuale, si arriva allaumento della resistenza alla suggestione sottoponendo ad una approfondita analisi critica gli espedienti dei propagandisti e le parole da loro usate. (Ad esempio nazione, interessi nazionali, onore nazionale ecc. nonché tutte le personificazioni, le astrazioni e le metafore che si incontrano negli articoli e nei discorsi). Oltre allanalisi della propaganda verbale, é necessario soffermarsi su quella che si basa sulle associazioni visive. Essa consiste, spiega Huxley, in unassociazione arbitraria dellidea che si vuole suggerire con qualche oggetto o immagine o suono intrinsicamente delizioso che ne suggerisca il piacere, in qualche modo. Ad esempio il reclamista di un sapone mostrerà limmagine di una donna giovane e bella che fa il bagno in una vasca elegante e spaziosa e così via. Ancora una volta la resistenza alla suggestione può venire aumentata soltanto con lacuire la facoltà critica degli interessati. Larte di dissociare le idee, dice acutamente Huxley, dovrebbe far parte di ogni corso di studio! Bisogna insegnare a dissociare lidea del godimento estetico dal giudizio riguardo al valore della guerra come strugno di nota lapprezzamento dellautore del metodo Montessori, che viene lodato ampiamente e la cui attuazione da parte della scuola inglese viene caldamente raccomandata. A parere di Huxley leducazione dei giovani deve essere intesa al recupero, al rispetto e alla tutela integrale delle diversità individuali: il suo timore è quello delluniformità e del conformismo cui questa società tende inesorabilmente. La tutela delle diversità deve essere integrata in una coesione collettiva che utilizzi le tecniche del controllo comportamentale per coagulare le diverse tendenze della comunità sociale. La tutela dalla centralizzazione, dal dominio e dalla propaganda deve essere rigorosissima e gestita di comune accordo dallintero gruppo sociale. Diventa necessario insegnare a scuola come sfuggire alla propaganda e come riconoscere quella nascosta. A questo proposito Huxley fa notare rammaricato la chiusura di un "Istituto per l'Analisi della Propaganda che restò attivo dal 1937 al 1941 a Londra, e che aveva lo scopo di smascherare ogni tipo di propaganda, nascosta o meno, cui il popolo era soggetto. Fu fondato quando quella nazista era quanto mai efficiente e rumorosa da Filene, un noto filantropo del New England. Sotto gli auspici dell'Istituto si condussero analisi della propaganda irrazionale e si approntarono numerosi programmi d'istruzione per le scuole medie ed universitarie. Poi, con la guerra, si assistette anche alla "guerra psicologica" oltre che da parte dei nazisti anche da parte degli alleati, e parve "...privo di tatto insistere ancora sull'analisi della propaganda..."! LIstituto venne dunque chiuso. Anche prima della chiusura alcuni disapprovarono l'insegnamento dell'analisi e sostennero che in questo modo i giovani sarebbero diventati cinici. Né l'accolsero di buon grado le autorità militari, timorose che le reclute si mettessero ad analizzare le parole del loro sergente maggiore invece che ubbidirle ciecamente. La chiusura stessa dellIstituto viene portata ad esempio di due fatti principali: in primo luogo era evidentemente molto alta la quantità di propaganda cui si era (e si é tuttora!) soggetti normalmente, avendola messa in luce chiaramente l'Istituto; in secondo luogo il fatto che il Governo stesso aveva interesse a sfruttarla. In ogni caso, specifica l'autore, occorre insegnare ai fanciulli l'analisi della propaganda quanto basta perché non credano acriticamente nelle sciocchezze, ma non al punto da indurli a respingere tutte le affermazioni, non sempre razionali, di coloro che in buona fede stanno a guardia della tradizione, ad esempio. E inoltre ferma convinzione dellautore che leducazione alla libertà debba passare attraverso un retto uso del linguaggio e uno studio approfondito della letteratura come esempio di non accettazione indiscussa di modelli di condotta, di pensiero e di sentimento. Nel 1937 il secondo conflitto mondiale era alle porte e Huxley si sofferma su di esso. Si dilunga in un'analisi della guerra, della sua origine e della sua natura, cercando i metodi per evitarla o fermarla. Il IX° capitolo di Ends and Means , intitolato, appunto, la natura della guerra, è il primo di una lunga serie di capitoli fortemente collegati tra loro: il suo lavoro si divide in schematici e chiari paragrafi in cui tratta della natura della guerra e dei rimedi, delle alternative e degli equivalenti psicologici che possono arrestarla. La prima cosa che lautore dice sulla guerra, é che esiste perché la gente vuole che esista! Questaffermazione può apparire a prima vista infondata e assurda, ma lautore conduce con lucidità unanalisi che porta alla dimostrazione di quello che sostiene. Il fatto che colpisce é che proprio il popolo, e non i governanti o coloro che possono avere interessi economici, tendono alla guerra! Le cause principali di ogni conflitto vengono identificate nel nazionalismo e negli interessi economici, affiancati dalla noia della pace e dalleccitazione (cause psicologiche). La trattazione di Huxley mostra come la guerra sia fonte di sicurezza per il popolo: esalta la figura di una nazione in cui credere e fini e lavori diventano chiari e abbondanti per tutti. Viene citato come esempio, di questa sicurezza, il fatto che i suicidi, in tempo di guerra, subiscono una brusca diminuzione. Per evitare la guerra, occorre pertanto agire su due livelli: bisogna trovare alternative politiche a livello di rapporti esteri e bisogna trovare equivalenti psicologici per quanto riguarda i rapporti interni. Riguardo le alternative politiche Huxley sostiene limpossibilità di trovarne attraverso la Società delle Nazioni finché Stati Uniti, Unione Sovietica e Germania ne sarebbero state fuori. Vediamo così lautore inserirsi in questa polemica che tenne banco in quei tempi, con forza e lucidità. La critica di Huxley colpisce nel segno quando mette in risalto la contraddizione per cui poteva far parte della Società delle Nazioni solo lo Stato che avesse un esercito! Si trattava, in realtà, di un incoraggiamento al riarmo piuttosto che alla pace. Gli equivalenti psicologici: Huxley ne trova uno nellinsegnamento di una cosmologia più corrispondente alla realtà di quanto non lo fossero le grottesche filosofie che sono alla base delle idolatrie nazionalistiche e comuniste, ma lequivalente più funzionale lo trova nel soma di Brave New World e nel moksha di Island. Si tratta di due droghe da prendere regolarmente allo scopo di evadere dal corpo e di scaricarsi dei pesi della vita, trovando pace interiore e benessere fisico. Quando l'uomo è in pace con sé stesso, non ha bisogno delle scariche adrenaliniche offerte dall'adorazione del dio nazione. E da rilevare che lautore parla di alternative politiche e di equivalenti psicologici. Qualè la differenza tra i due termini? Sia per il discorso politico che per quello psicologico, Huxley constaterà ( e ce lo confermerà in Brave New World Revisited ) che luomo non è mai stato disponibile a trovare alternative o strade diverse da quella che porta alla guerra. Lautore parla di alternative allo scontro armato perché si può fare a meno di questo. Sono, invece, necessari degli equivalenti alle emozioni intense provocate dalle situazioni di tensione emotiva e di scontro tra le nazioni. Luomo, osserva Huxley, vive di emozioni e ne è alla continua ricerca, sarebbe controproducente privarlo di queste. Lunica cosa che agisce da deterrente è la droga, non da intendersi con limplicito giudizio negativo dei nostri tempi ma intesa positivamente poiché svolge una funzione utile per la società. La droga accostata alle pratiche religiose, può concorrere alla crescita spirituale dei cittadini. Lautore sostiene che in condizioni favorevoli gli uomini sono in grado di governarsi da sé e che il liberalismo fiorisce in unatmosfera di prosperità e declina col venir meno di questultima. Sovrappopolazione e superorganizzazione privano il corpo sociale della possibilità di far funzionare il corpo democratico. Ma se luomo trova dei rimedi a questi problemi, si può sperare in un po di serenità. Alla fin fine, è sempre nelle istituzioni democratiche che luomo trova i mezzi per conciliare lordine sociale con la libertà e con liniziativa individuale. Lineguaglianza porta
necessariamente o alla guerra o al disagio sociale; a sua volta questo pone le basi per
lintroduzione di un sistema di governo dispotico. Quale grado di ineguaglianza può
essere tollerato in una società, si chiede Huxley? L'unica forma di uguaglianza che
esista realmente é la buona condotta reciproca. L'uguaglianza indotta dal Mescal (Moksha
o Soma) e descritta nei romanzi, permette anche a chi non è ad un alto livello di
conoscenza di sé e delle pratiche esoteriche, di poter meditare profondamente come un
iniziato. Tutto ciò rende gli uomini uguali e tutti indirizzati sulla stessa strada di
progresso spirituale. Se si rende gratificante e piacevole percorrere questa strada
(tramite lassunzione di droghe allucinogene), si può affermare con ragionevole
certezza che gran parte degli uomini la percorrerà, perché vi troverà un equivalente
alle emozioni che è bello vivere, ma che talvolta generano conflitti allinterno
della società. Bisogna agire come dei pubblicitari: bisogna fare in modo di vendere
meglio e al meglio le cose positive per lumanità, come per esempio una sana
religione dedicata realmente alluomo oppure come il reciproco rispetto. Huxley
invita ad utilizzare a fin di bene gli stessi mezzi che invitano con così grande successo
al nazionalismo e al conflitto! E' da notare come non si parli mai di ineguaglianza come
stimolo al miglioramento e alla lotta! Solo nella parte finale di Brave New World troviamo
questo concetto: Watson viene esiliato dal Governatore Mondiale e può scegliere la
destinazione: o la Nuova Guinea o le isole Falkland. Lesiliando sceglierà di andare
alle isole vicino al Polo Sud, perché lasprezza del luogo e la severità del clima
gli sarebbero stati di stimolo per la creazione letteraria delle sue poesie. Il primo capitolo di Ends and Means si apre con la descrizione dell'UNICO uomo che potrà essere virtuoso e che potrà trovare positive le riforme: si tratta dell'uomo "non attaccato" agli oggetti e alle persone, al denaro e agli agi, libero, insomma, da ogni schiavitù mentale. E' ovvio che quest'uomo "non attaccato" auspicato da Huxley non è verosimile, politicamente parlando, e se esistesse sicuramente non avrebbe la forza necessaria per farsi valere con la sua virtù; tanto meno sarebbe in una posizione di potere. Quello di Ends and Means è un Huxley che non mette in discussione il primato dello spirituale e che ne ipotizza con coerenza rigorosa lo sviluppo anche nel campo dellazione politica. Caratteristica peculiare di questo saggio sembra, dunque, essere una tensione tra la fattibilità delle riforme che Huxley ipotizza, e la condizione su cui si devono fondare per funzionare: che siano, cioé, uomini "non attaccati" a gestirle. Nella trattazione le riforme spiegate sono molte, alcune anche radicali, ma fondamentalmente fattibili; nel momento in cui Huxley le fa diventare un corollario alla riforma pricipale, quella delletica e della metafisica, il tutto si complica e diventa più aleatorio. Se dovessi giudicare con un solo aggettivo questo saggio, soprattutto in confronto a Brave New World Revisited, direi che si tratta di un testo ingenuo, nel senso che Huxley sembra, da una parte, avere ancora fede e fiducia nelluomo, se gli presenta cambiamenti così difficili da attuare. Daltra parte sembra invece che abbia sfiducia, poiché sembra porre come condizione alla salvezza della specie umana la riforma più radicale che si possa immaginare: quella delletica e della metafisica di riferimento alluomo. Quella che appare ingenuità in Ends and Means, suppongo sia il frutto dei viaggi in India, un paese particolarissimo e molto coinvolgente sotto il profilo spirituale, che sappiamo aver avuto una grande importanza per levoluzione interiore di Huxley. Non sembra errato pensare che lautore abbia redatto il suo saggio influenzato fortemente dalle esperienze dei suoi viaggi. Ends and Means può essere forse considerata lopera saggistica più spontanea e che rappresenta il difficile tentativo di coagulare le teorizzazioni di una riforma politico-sociale e di una riforma mentale, etica e religiosa. In Brave New World Revisited troveremo un Huxley sociologo e teorico politico disilluso e disincantato piuttosto che, come in Ends and Means, un Huxley entusiasta e speranzoso verso dei cambiamenti dellanimo umano che non possono, ragionevolmente, avvenire come li immagina lui. Alla domanda iniziale "come si fa a
trasformare l'uomo sensuale medio e l'uomo ambizioso in uno di quegli esseri distaccati
che soli possono creare una società molto migliore della nostra?" Huxley risponde
"basta che queste persone lo vogliano!". Ma è difficile rinunciare a posizioni
di successo, egocentriche e stimolanti dal punto di vista delle passioni e delle emozioni.
Piuttosto che perdere tutto questo, l'uomo sensuale medio preferisce continuare a vivere
l'eccitazione delle passioni anche nella vita politica, consentendo così a dittatori e a
regimi fondati sulle passioni delle folle, di trovare terreno fertile su cui attecchire.
"Nel 1931, quando scrivevo Brave New World, ero convinto che ci fosse ancora tempo, e parecchio (...)". Questo l'incipit del saggio in cui Huxley si mostra sorpreso dalla velocità con cui si è arrivati al momento da lui temuto in cui la nostra società sarebbe stata più vicina all'ordine eccessivo di quanto fosse lontana dal disordine. L'autore sperava di poter vivere quello che chiama "l'intervallo felice tra il disordine e l'incubo dell'ordine eccessivo" e che anche i suoi figli e i suoi nipoti lo potessero, ma nel 1958 si deve ricredere: "L'incubo dell'organizzazione totale (...) è sortito dal futuro (...) e ora ci attende, lì all'angolo". Questo saggio é datato 1958 ed é una delle ultime opere di Huxley prima di Island , lultimo dei suoi romanzi; seguirà solo più il saggio Literature and Science nel 1963. Rispetto a Ends and Means lattenzione si sposta verso il sovrappopolamento del mondo e lanalisi dei vari tipi di propaganda e dei loro meccanismi diventa approfondita e accurata. I concetti di non attaccamento e di carità scompaiono e lasciano posto ad una visione più disincantata della realtà. Vedremo in seguito se si tratta di un superamento di questa visione o se si tratta, in realtà, di un temporaneo accantonamento al fine di affinare il messaggio da trasmettere e di adattarlo al target di lettori che lautore si era prefissato. Huxley sostiene che è più probabile un avvicinamento della società alle condizioni del Brave New World rispetto che al mondo ipotizzato in 1984 di Orwell. Il suo messaggio è che con il progresso di scienze e tecniche anche la tirannia si aggiorna, e lungo tutto il saggio perdura il tema del timore di un governo che eserciti un controllo non violento per mezzo di premi e manipolazioni di pensieri, sentimenti e ambienti. Non ci sono motivi per pensare che uno Stato totalitario nuovo debba per forza assomigliare ai vecchi. Governi di oligarchie e squadre con la camicia nera, deportazioni di massa e imprigionamenti sommari non sono solo inumani, sono anche inefficienti.(...) Uno Stato totalitario realmente efficiente dovrebbe avere un esecutivo di capi politici coadiuvati dal loro esercito di managers che controlla una popolazione di schiavi che non sono tenuti a bada con mezzi coercitivi, perché amano il loro stato di servitù. Questo lo scrisse Huxley per la quarta di copertina di una riedizione di Brave New World nel 1946. In un mondo che ha fatto dellefficienza (industriale e produttiva) il comandamento principale, assistiamo al cambiamento verso questa direzione anche da parte degli Stati, quelli dittatoriali in testa. Per far amare ai sudditi il loro status di schiavi ci sono a disposizione ministri della propaganda, editori di giornali e insegnanti scolastici. (...) Semplicemente non menzionando certi temi, i propagandisti totalitari hanno influenzato molto di più lopinione pubblica di quanto sarebbero riusciti a fare se si fossero sforzati di denunciare qualcosa palesemente. (...) La verità è grande, ma ancora più grande, da un certo punto di vista, è il silenzio sulla verità. La cosa più interessante di questo saggio è che Huxley torna su alcuni aspetti dei libri da lui scritti nel passato per reinterpretarli, per svelare parti che potevano destare dubbi o sembrare oscure e per aggiungere nuove idee e controllare il futuro da lui ipotizzato in Brave New World. Questo saggio, a mio parere, è molto più concreto rispetto a Ends and Means. Risalta l'evoluzione compiuta dal pensiero di Huxley: la sua posizione su temi quali la guerra, la dittatura e la propaganda già impostata nei romanzi giovanili, viene approfondita in Ends and Means e viene aggiornata e definitivamente conclusa in Brave New World Revisited. Certi temi che nel 1937 sembravano essere fondamentali come il risveglio delle coscienze personali e il tema della carità vengono accantonati nel momento in cui l'autore si accorge dellimpossibilità della loro realizzazione concreta. Locchio analitico dellautore si sposta su temi nuovi come quello del sovrappopolamento. E questo largomento principale che viene trattato e sviscerato per un gran numero di pagine in questo saggio, ed è la base da cui Huxley parte per trattare anche altri argomenti connessi ad esso: "Il problema del rapporto tra rapido accrescimento della popolazione e risorse naturali, stabilità sociale e benessere dei singoli, è oggi il maggior problema per l'umanità." Da un eccesso di popolazione, a parere dellautore, possono nascere due situazioni diverse: lanarchia o il totalitarismo. La logica del ragionamento è sicuramente ferrea: sostiene che il crollo della mortalità grazie allintroduzione di vaccini e al DDT non ha un corrispondente crollo nella natalità, o in alternativa, un aumento di risorse tale da sostenere le persone scampate alla morte; la conseguenza è una brusca crescita della popolazione. Quando la vita economica di una nazione si fa precaria a causa del sovrappopolamento, il governo centrale è costretto ad assumersi nuove responsabilità per evitare di essere rovesciato dal disagio sociale. Così la ricerca del benessere generale da questo perseguita è motivata, in realtà, dalla volontà di non perdere il potere. Questo significa, in parole povere, un accentramento del potere che non sempre è controllabile o evitabile dalle costituzioni nazionali. Huxley sostiene che entro 20 anni (dalla data di redazione, quindi entro il 1978) tutti i paesi sovrappopolati e sottosviluppati sarebbero caduti sotto un dominio di tipo totale politiche di controllo delle nascite sia agendo con leggi, premi e offerte di opportunità, sia intervenendo sulla religione e sulletica. Il controllo delle nascite diventa un punto fondamentale, nella trattazione di Huxley, perché assume il valore di una conditio sine qua non ad un regime politico di libertà civile. Il controllo delle nascite comporta la cooperazione di un popolo intero deve essere praticato da innumerevoli individui e richiede unintelligenza e una volontà che quasi mai ritroviamo nel formicaio di analfabeti che popolano il mondo. Mentre non esistono tradizioni religiose contrarie al controllo delle morti (e qua Huxley è realmente sarcastico!) assai diffuse sono le tradizioni religiose e sociali che si oppongono al controllo della riproduzione. Nel Mondo Nuovo della sua favola, era ben risolto il problema del rapporto tra la popolazione umana e le risorse naturali. Si era calcolato il numero ideale per la popolazione del mondo (poco meno di due miliardi) e si provvedeva a contenerla entro quel limite, una generazione dopo laltra. Huxley individua nel rapporto tra il rapido accrescimento della popolazione e le risorse naturali disponibili, il maggior problema per lumanità. I farmaci consentono di salvare persone che, altrimenti morte, contagiano la società abbassandone la media genetica di intelligenza e vigore. Sorge il problema delle risorse a disposizione di questa gente salvata al suo destino che fino a poco prima sembrava scontato: con cosa le si vestirà, si domanda Huxley? Con cosa le si nutrirà? Che qualità di vita si riuscirà a garantire loro? La loro situazione di debolezza in che modo interferirà con lo sviluppo della società? Lautore sostiene che la genetica, in futuro, potrebbe aiutare l'uomo nella risoluzione di questo problema. In Brave New World il tema della genetica viene trattato ampiamente, ma da un punto di vista diverso da quello di Island : viene infatti approfondito l'aspetto negativo e viene messo in evidenza il pericolo dell'avere in mano il futuro delle vite altrui. Nella distopia del 1932 si ipotizza una genetica in mano allo Stato e a suo favore, contro il cittadino. In Island , invece, lautore pone la genetica al servizio delluomo, ipotizzando una modalità di gestione di questa potente risorsa che eviti gli inconvenienti di un potere così forte e irresistibile: ha, infatti, la capacità di influenzare il futuro attraverso la manipolazione dei corpi e delle menti di persone ignare. Si tratta di una doppia azione di influenza: dallinterno (influenza della coscienza delle persone) e dallesterno (le persone che hanno ricevuto il trattamento vivranno per molti anni e interagiranno con altri soggetti influenzando il corso della realtà). In Island la genetica è usata a fin di bene da persone responsabili che pensano e agiscono nellottica del progresso della società. Un potente mezzo come la genetica è effettivamente molto pericoloso: può produrre risultati veramente positivi, così come ne può produrre incredibili danni. Se fosse utilizzato nellottica di tutti i potenziali Mondi Nuovi, le prospettive di un futuro felice sarebbero notevolmente fosche: lo Stato, o chi per esso, determinerebbe individui corrispondenti alla necessità di stabilità e di ordine sociale, livellandoli e uniformandoli nel nome della semplicità di gestione delle risorse e del controllo della produzione, bloccando sul nascere tutte le tensioni e ciò che può portare alla destabilizzazione di un mondo immobilizzato in un vero e proprio rigor mortis. Parlando di genetica Huxley tocca (nel 1958) un argomento ancora inesplorato nella letteratura. Nel momento in cui scrive, la genetica comincia ad essere una realtà e si sondano i confini che si stanno profilando. Quello di Brave New World Revisited è un Huxley più scientifico e più tecnico rispetto a quello di Ends and Means, dove era, forse, più concentrato sullaspetto spirituale. Lautore inglese indica il problema morale che assilla il mondo moderno: lui è consapevole che la bontà dei fini non giustifica luso di mezzi cattivi. Ma che dire delle situazioni in cui i mezzi buoni danno risultati finali che si rivelano cattivi? Ecco lesempio famoso del DDT: col suo uso si blocca la diffusione della malaria e si salvano centinaia di migliaia di vite umane. Non cè più la morte rapida per la malattia, ma viene sostituita da quella lenta per inedia. Siamo presi tra le corna di un dilemma morale: per trovare la soluzione occorrerà tutta la nostra intelligenza, tutta la nostra buona volontà. Huxley si preoccupa molto del progresso della tecnologia e dei mezzi di comunicazione. Questo stava portando ad una centralizzazione del potere tremendamente pericolosa per la libertà. La tecnologia è sempre più complessa e costosa, ha bisogno di più soldi e mezzi e ne consegue che ci sono sempre più grossi imprenditori che hanno disponibilità di mezzi e facilità a procurarseli, e sempre meno piccoli imprenditori. Ecco ritornare il discorso di Ends and Means sui piccoli gruppi con interessi ristretti ma che insieme hanno un grande potere di influenza. Lapparato della produzione di massa, migliorando la sua efficienza, tende a farsi sempre più complesso e costoso, meno accessibile quindi allimprenditore che abbia mezzi limitati. Non solo: la produzione di massa non sta in piedi senza la ditribuzione di massa, e la distribuzione di massa crea problemi che soltanto i grossi produttori possono risolvere adeguatamente. Scomparendo lUomo Piccolo, una quantità sempre maggiore di potere economico si riduce nelle mani di un numero sempre minore di individui. Sotto la dittatura la Grande Impresa, resa possibile dallasfissia delle Piccole, cade sotto il controllo dello Stato, che diventa così il padrone assoluto di ogni mezzo di comunicazione e di produzione, e che può operare indiscriminatamente un lavoro di influenza dei pensieri e della morale dei cittadini. Anche economicamente, dunque, è fondamentale difendere piccoli imprenditori e piccoli gruppi, occorre tutelare le diversità e le piccole realtà a tutti i livelli, compreso quello economico, al fine di non cadere nelluniformità economica, che significa monopolio detenuto da unelite incontrollabile. Questo discorso è fondamentale, perché rappresenta lo sforzo di impostare la nuova etica sociale di cui Huxley sente il bisogno, e lapplicazione di una logica, sempre uguale, a tutti i livelli di vita sociale: economico, religioso, sociale, politico ecc. La tecnologia moderna ha portato alla concentrazione del potere economico e politico, e alla formazione di una società controllata dalla Grande Impresa e dal Gran Governo, per usare le definizioni dello stesso Huxley. Il pericolo risiede nel fatto che nelle società democratiche il controllo è pulito e nascosto e non consente di difendersi. Tutti quelli che cullano lillusione dellindividualità sono, in realtà, adattati alla realtà e, quindi conformi e disindividualizzati. Se fossero pienamente uomini, non dovrebbero o potrebbero adattarsi. Uniformità e libertà sono incompatibili. Uniformità e salute mentale sono incompatibili. Molte persone sono normali solo perché leducazione ha messo a tacere la loro voce di uomini. I sintomi di nevrosi sono, in questo caso, positivi, perché indice di un conflitto intimo che riporta in superficie la loro voce. Viene in mente G.B. Shaw: Lagente di progresso della società non è luomo ragionevole, che adatta sé stesso alla realtà, che si uniforma, ma è luomo irragionevole, quello, cioé, che tenta di adattare lambiente a sé stesso. "Il perfetto adattamento degli uomini a questa società anormale," dice Huxley, "è la misura della loro infermità mentale. Nel corso dell'evoluzione la natura si è adoperata in ogni modo perché ciascun individuo fosse diverso da tutti gli altri (...). Qualsiasi cultura che, nellinteresse dellefficienza o in nome di un dogma religioso o politico, cerca di standardizzare lindividuo umano, commette una offesa contro la natura biologica delluomo". Huxley ci spiega che il Mondo Nuovo voleva essere un quadro fantasioso, a tratti irrispettoso, di una società nella quale il tentativo di ricreare gli esseri umani a somiglianza delle termiti si è spinto fino ai limiti del possibile. E' con orrore che l'autore si trova a constatare che la direzione intrapresa dal "progresso" della società è proprio quella da lui temuta. Al nostro sistema etico tradizionale, in cui l'individuo ha importanza primaria, si va sostituendo un'Etica Sociale. Le parole chiave che stanno emergendo sono: "adattamento", "condotta socialmente orientata", "appartenenza", "lavoro di squadra", "lealtà di gruppo", "pensiero di gruppo", "creatività di gruppo". Il presupposto fondamentale che si sta profilando è che il complesso sociale ha maggiore importanza e significato delle parti individuali, che le differenze biologiche innate devono sacrificarsi all'uniformità culturale cui si tende e che i diritti della collettività vengono prima di quelli che nel diciottesimo secolo si chiamarono Diritti dell'Uomo. Huxley è allibito e sconcertato di fronte alla realtà che sta emergendo, ma soprattutto è spaventato, e cerca un modo per interrompere questa tendenza. A partire da questo momento sembra che interpreti i gruppi esclusivamente come fautori di una resistenza al potere granitico e costituito, e non più come una base proponitiva per lazione economica e sociale. Avverte con chiarezza che lorganizzazione è sì necessaria, perché la libertà sorge e acquista senso solo entro una comunità che sappia regolarsi da sé, composta da uomini liberi e cooperanti. Ma lorganizzazione, seppur indispensabile, può anche essere letale. Se è eccessiva trasforma gli uomini in automi, soffoca lo spirito creativo, toglie ogni possibilità di liberazione. Come sempre, dice lautore, la via sicura è quella di mezzo: fra lestremo del laissez faire da una parte e il controllo totale dallaltra. Proprio in anni in cui diventava tecnicamente possibile stabilire luguaglianza e la libertà, era sorta una nuova aristocrazia di burocrati, scienziati, giornalisti, sociologi e politici di professione affamata di pura potenza tecnologica. Lavvertimento dellautore è importante: attenzione a chi dovrebbe essere artefice della libertà e delluguaglianza nella nostra società, perché la posta in gioco è cambiata: è il potere mass mediologico quello che va ricercato e, dal quale é molto difficile sfuggire. Gli uomini non possono creare un organismo sociale sullesempio delle api o delle termiti, possono creare solo unorganizzazione. Se tentano di creare un organismo, finiscono per mettere in piedi un dispotismo. La società attuale si sta spingendo nella direzione del Mondo Nuovo! Al nostro sistema etico tradizionale, che ha per fulcro lindividuo, si va sostituendo unetica sociale che per presupposto ha limportanza del complesso sociale rispetto alle parti individuali e che per la sua continuità sacrifica l'individualità. Questo, in definitiva, è il tema centrale del pensiero di Huxley, e tutti gli argomenti che vengono trattati in tutte le sue opere politiche a partire dal 1949, sono in relazione a questo. A lunga scadenza, dice Huxley, il controllo è meno efficace se ricorre al castigo della condotta indesiderata, anziché indurre la condotta desiderata mediante premi; è chiaro che un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non violenti, manipola l'ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini donne e bambini. Nel mondo immaginario della "mia favola" il castigo è raro e di solito mite, il governo realizza il suo controllo, quasi perfetto, inducendo la condotta desiderata col ricorso a varie forme di manipolazione fisica e psicologica e alla standardizzazione genetica. Luomo ideale è, ormai, quello che ha conformismo dinamico, colui che ha la volontà di far parte del gruppo e che è devoto alla ditta (ad esempio il moderno operaio giapponese!), che riesce a conformarsi velocemente alle mode e ai gruppi che cambiano velocemente. Huxley sostiene che lodierna etica sociale non è altro se non una giustificazione a posteriori di alcuni effetti indesiderabili della superorganizzazione. Chi controlla letica sociale è lingegnere sociale: una figura negativa ma di cui non viene specificato nulla di preciso. Devono logicamente far parte parte della categoria tutti coloro che possono, in qualche modo, decidere cosa "somministrare" al popolo attraverso la televisione e le radio, quindi si va dai commentatori ai giornalisti, dai sociologi ai pubblicitari, dai produttori agli attori. Alla domanda Quis custodiet custodes? , cioé chi regolerà l'ingegno agli ingegneri?, la società risponde che non occorrono supervisori. Huxley, al contrario, giudica "(...) commovente la convinzione che pare diffusa tra i professori di sociologia: cioé che questi non si lasceranno mai corrompere dal potere". E' evidente che in un mondo in cui arma del potere è il condizionamento delle masse, le figure che conoscono le dinamiche di gruppo e i funzionamenti delle grandi società, saranno le più richieste da chi gestirà il potere. Di fronte al successo e al denaro, Huxley dubita che molti di questi professori rinuncerebbero per amore della libertà. E' lo stesso discorso del giornalista che può essere testimone oggettivo della realtà cui assiste, oppure leccapiedi del tiranno. Propaganda è un termine generico che racchiude al suo interno almeno tre sottogruppi: la propaganda politica; la pubblicità; i programmi televisivi, cinematografici e i giornali. Attraverso questi strumenti, più o meno sofisticati, si può influire sullo spettatore / lettore fino a fargli assumere gli atteggiamenti "politicamente corretti" che il potere avrà stabilito. Attraverso la pubblicizzazione dei più svariati prodotti, si fa riferimento a valori e a comportamenti consumistici, ad esempio, e si può indurre il pubblico a modificarli e a orientarli inconsciamente come fa comodo all'azienda e al sistema economico intero. Huxley sostiene che la propaganda politica si possa distinguere in razionale e irrazionale. Quella razionale è stimolo allazione consona allinteresse illuminato di chi la esercita e di chi la riceve (utilizzo positivo). Quella irrazionale non è consona allinteresse di nessuno, fa appello a prove false, viene dettata dalla passione, e alla passione fa riferimento (utilizzo negativo). Huxley analizza a fondo chi fa la propaganda, il modo di farla e chi ne è oggetto. Nel paragrafo sull'educazione spiegherà come accorgersi di esserne vittima e come difendersi, fondandosi sullesempio del funzionamento della propaganda nazista. Le istituzioni democratiche sono mezzi per conciliare lordine sociale con la libertà e con liniziativa individuale, secondo Huxley, e per mettere il potere immediato dei governanti sotto il potere finale dei governati. Il fatto che in Europa e negli Stati Uniti questi mezzi abbiano funzionato dimostra che in condizioni favorevoli gli esseri umani sanno govervarsi da sé e si governano meglio, anche se magari con minor efficienza meccanica, che se fossero sottoposti ad unautorità indipendente dal loro volere! Ma il liberalismo fiorisce in atmosfera di prosperità e declina col venir meno di questa stessa, quando è necessario che il governo intervenga in modo sempre più frequente e drastico negli affari dei soggetti. Sovrappopolazione e superorganizzazione, insiste lautore, sono due elementi che privano il corpo sociale della possibilità di far funzionare efficacemente gli istituti democratici. Ad esempio, in un contesto di superorganizzazione in cui si alzino i costi e si concentrino i mezzi di comunicazione nelle mani di poche grosse imprese o, peggio, dello Stato, di fatto si esercita una censura. Tutto questo ragionamento si fonda sul presupposto che luomo ha bisogno di avere delle distrazioni: nella Roma antica erano gli spettacoli dellArena, adesso sono i programmi televisivi, cinematografici e i giornali di pettegolezzi e costume. Nel Mondo Nuovo questo flusso inarrestabile di distrazioni veniva usato deliberatamente quale strumento di politica, per distogliere la gente dal pensare alla realtà della situazione sociale. Nelle democrazie capitaliste occidentali, afferma Huxley, sono sorte un gran numero di industrie della comunicazione di massa che non danno al pubblico né il vero né il falso, ma semmai l'irreale; ciò che, più o meno, non significa nulla. Al giorno doggi i dittatori si avvalgono di 3 mezzi per influenzare le masse, e sono proprio gli stessi che sono alla base della comunicazione pubblicitaria: la RIPETIZIONE di frasi fatte che essi vogliono fare accettare per vere, la SOPPRESSIONE di fatti che essi vogliono ignorati e il SUSCITAMENTO e la RAZIONALIZZAZIONE di passioni che possono poi usarsi nellinteresse del partito o dello Stato (o dellazienda nel caso della pubblicità). Prendiamo ad esempio la reclame di un sapone: lo spot viene ripetuto innumerevoli volte alla televisione e i manifesti sono visibili dappertutto. Vengono ripetute frasi e proiettate immagini che lasciano supporre che utilizzando il tal sapone il nostro successo sociale aumenterà considerevolmente. Viene evidentemente taciuto il fatto che si tratta di un sapone comune semplicemente profumato e in una confezione più elegante. Si fa in modo di collegare le immagini del successo sociale del protagonista dello spot alluso del tal sapone. Evidentemente tutto ciò comporta lassimilazione del precetto consumistico per cui è bene acquistare sempre più (e cose sempre più inutili) e quindi vediamo che il messaggio pubblicitario è unito ad un messaggio di comportamento sociale. Il rischio maggiore consiste proprio in questo: attraverso un canale ormai famigliare come quello della pubblicità televisiva, far arrivare al pubblico dei messaggi rivolti ad influenzare asata sulle migliori prove possibili". Huxley insiste sul fatto che non è sufficiente, seppur sia positivo, conoscere il funzionamento della propaganda. E necessaria uneducazione preventiva e diluita nel corso degli anni di scuola per difendersi adeguatamente da essa e per evitare che le passioni si impossessino del nostro animo. Quest'educazione si deve fondare principalmente su due aspetti: quello prettamente scolastico (un metodo e delle conoscenze di base) e quello spirituale. E' necessaria, infatti, un'educazione dello spirito per fronteggiare le passioni che portano l'uomo a ragionare non seguendo la logica e la razionalità. Come riuscì Hitler, col solo uso di altoparlanti e radio a togliere il pensiero a ottanta milioni di persone? Huxley cita il discorso di difesa di Albert Speer, ministro hitleriano degli armamenti, al processo di Norimberga, in cui questi descriveva con notevole acutezza la tirannia di Hitler e ne analizzava i metodi. La dittatura di Hitler disse differiva per un aspetto sostanziale da ogni altra dittatura. Fu la prima nel nostro periodo di moderna evoluzione tecnica, e quindi si servì di tutti i mezzi tecnici disponibili, per la dominazione del paese. Strumenti tecnici quali la radio e laltoparlante, servirono a togliere il pensiero indipendente a ottanta milioni di persone. Fu così possibile assoggettarli alla volontà di un uomo solo...I dittatori del passato avevano bisogno di collaboratori qualificatissimi anche a livello minimo: uomini capaci di pensare e di agire in modo indipendente. Ma nel nostro periodo di evoluzione tecnica moderna si può anche fare a meno di questi uomini; grazie ai metodi di comunicazione moderni, è possibile meccanizzare la direzione a basso livello. In questo modo si è potuto formare un dirigente di tipo nuovo: quello che riceve acriticamente gli ordini. Huxley, tra le altre cose, mette in luce come il condizionamento al basso livello sia già una realtà nelle dittature comuniste cinese e russa. Per quanto riguarda la dittatura nazista, può essere costruttivo analizzare su quali basi si fondasse Hitler per muovere le masse: in primo luogo riuniva sovente il popolo in folle determinando quella che Huxley chiama sindrome da avvelenamento da gregge. Adunata in folla, infatti, la gente perde la capacità di ragionare e di compiere una scelta morale. Diventa suggestionabile al punto di non avere più un giudizio o una volontà propria. Facilmente si eccita, perde il senso della responsabilità, collettiva e individuale, si lascia prendere da improvvisi accessi dira, dentusiasmo, di panico. Su una massa del genere, la ripetizione di messaggi stereotipati e meccanicamente accettati corrisponde al secondo punto fondamentale per dirigere a proprio piacimento il popolo. Inoltre, facendo compiere atti meccanici e inutili, quali le marce, ad esempio, si facilita laccettazione cieca e automatica degli ordini. Questo il procedimento che consente di manipolare istinti e passioni, e tra le masse listinto è supremo, e dallistinto viene la fede. Il dittatore non si rivolge mai allindividuo (come lo scrittore), ma alla massa, e vive della fede di questa in lui. Attualmente, con la diffusione di TV e di nuovi mezzi di comunicazione, il pericolo è maggiore rispetto a quello della Germania di Hitler. Dal momento che la stanchezza aumenta la suggestionabilità, i dittatori prediligono i raduni di piazza serali, e non è una combinazione che i pubblicitari prediligano gli orari serali per gli spot! Quello della suggestionabilità dei consumatori e del funzionamento della pubblicità, è largomento del celebre libro di Vance Packard del 1958 The Hidden Persuaders,. Lanalisi dei due scrittori porta alla stessa conclusione: le dottrine possono essere vere o false, ma se il metodo è corretto, esse vengono recepite. Il punto debole delle teorie di Huxley, a mio parere, è che secondo lui occorrerebbe utilizzare lo stesso metodo usato nelle dittature per ottenere il risultato opposto: quello di avere individui liberi, sani, che tutelino la pace ecc. Sarebbe non privo di una certa logica, perché se è un metodo che funziona, si ha la certezza del risultato; lo reputo debole, perché non è facile coniugare l'interesse economico che domina il mondo con il fine della pace e della serena convivenza. Come si può restare tranquilli e tutelare la società quando si accetta di mettere in mano a qualcuno uno strumento di questa portata? Huxley sostiene che soprattutto negli Stati Uniti la propaganda ha due facce, una doppia personalità: a dirigere la stampa c'è un "dottor Jekyll democratico", un propagandista che persegue la verità a tutti i costi per il bene dei lettori e dei cittadini tutti. Ma questa degna persona controlla solo una parte dell'apparato della comunicazione di massa. A dirigere la pubblicità troviamo un "antidemocratico, in quanto antirazionale, signor Hyde, anzi, dottor Hyde, perché oggi Hyde è professore di psicologia e ha anche la sua brava laurea in scienze sociali". Non mi trovo d'accordo con Huxley sull' "antirazionale", perché, al contrario, ritengo che sia un argomento estremamente razionale quello che smuove il dottor Hyde: il denaro. Il fatto è che l'uomo fa una sorta di patto con la società: le giura eterna obbedienza in cambio della possibilità di arricchirsi. Questo patto è sottoscritto, consapevolmente o meno, dalla maggior parte degli uomini e mi colpisce che l'autore, dopo averlo rivelato, si stupisca del fatto che gli uomini lo osservino! In realtà ad Huxley preme sottolineare come sia labile il confine tra la propaganda "democratica" (e quindi, in qualche modo, lecita) e quella che ne può prendere il posto agevolmente, quella diretta a fini politici "negativi". Si studia come far breccia nella mente delle persone con la pubblicità, ma i risultati sono utili anche a chi vuole fare propaganda. In ogni caso, la pubblicità diventa, suo malgrado, strumento di affermazione del modo di vivere "corretto", cioé quello fondato sui valori che sono più redditizi per le imprese e più utili allo Stato. Agisce determinando nei consumatori stessi il pensiero che consumare sempre di più è il comportamento politically correct. Tornando al nostro dottor Hyde vediamo che si occupa di analisi motivazionali: studia le debolezze e i difetti dell'uomo, investiga le paure inconsce che determinano il pensiero e l'azione consapevole dell'uomo. Il suo scopo, però, non è quello di migliorare il suo simile, bensì quello di scoprire come meglio si possa approfittare della sua ignoranza e delle sue debolezze, come si possa sfruttare la sua irrazionalità per ottenere un beneficio finanziario . E' evidente che l'uomo si trova alla mercé sia di Jekyll che di Hyde, e che questi possono approfittare di lui molto facilmente, o, peggio, addirittura allearsi e non concedere così nessuno scampo all'uomo che cerca di essere libero. La pubblicità fa leva sulle paure degli uomini: non vende dentifrici, ma la liberazione dal timore di apparire ripugnanti dal punto di vista sessuale. Non vende lanolina, ma la speranza di apparire più belli. E questa la grande forza implicita della pubblicità, e in questo il suo pericolo: è uno strumento assai pericoloso, perché assai manovrabile e manovratore. Attraverso la pubblicità si riesce a vendere di tutto: anche la guerra! Nel Mondo Nuovo luso del soma (una droga tipo la mescalina) non era un vizio personale, ma unistituzione politica; al tempo stesso un privilegio dellindividuo (così viene fatto credere grazie al condizionamento e alla pubblicità) e unarma fortissima del dittatore. In 1984 la brama di potere si soddisfa infliggendo dolore agli altri; nel Mondo Nuovo infliggendo una forma di piacere, forse non meno umiliante. Il soma era l'essenza stessa della vita, della libertà e del perseguimento della felicità garantiti dalla Carta dei Diritti. E notevole il rovesciamento paradossale del senso di questa famosa Carta! Gli uomini del Mondo Nuovo considerano un loro diritto quello di ottenere soma dallo Stato, rendendosi così sempre più dipendenti da esso e privandosi della libertà che invece sono convinti di ottenere. La somministrazione sistematica di droga agli individui per il bene dello Stato (e anche, naturalmente, per il piacere dei singoli) era una piattaforma fondamentale della politica dei Controllori del Mondo. Mentre per Marx la religione è
loppio dei popoli, nel Mondo Nuovo loppio é la religione del
popolo. Attraverso la droga, infatti, il popolo veniva tenuto a bada e controllato,
e creando dipendenza ad essa, lo Stato, unico elargitore del soma, diventava a
seconda delle necessità il paterno somministratore di piacere o il tiranno che poteva far
soffrire chi non teneva un comportamento adeguato. Il soma di Brave New World
è, però, completamente diverso dalla moksha descritta in Island. La droga
descritta nell'ultimo romanzo di Huxley è praticamente perfetta: non induce dipendenza e
non provoca effetti irreversibili sul fisico degli uomini. Viene usata per "cogliere
l'essenza della vita e della non vita", come dice Huxley e come coadiuvante alle
pratiche religiose e spirituali. Un Huxley più pacato e più diretto, lucido e fulminante nel modo di scrivere e di trattare certi temi, quello di Brave New World Revisited. Sembrano tramontate, rispetto a Ends and Means, quelle sue speranze di cambiamento mentale e morale della società come premessa per le rifome da lui ipotizzate. Forse si è reso conto che non può rivolgere alla un invito teso al raggiungimento del non attaccamento e della carità, perché il messaggio non viene recepito. Resta immutata, invece, la sua speranza di avere il popolo tutto come interlocutore per quanto riguarda le sue analisi socio-politiche. Accantona il tema spirituale, che ognuno si deve coltivare singolarmente, e si concentra su un tema che dovrebbe interessare a tutti: la libertà personale e della propria nazione. Realista e disincantato, freddo ma non troppo distaccato, Huxley mette in luce i rischi insiti nella vita sociale con lucidità e chiarezza, senza fare riferimenti a etiche religiose e morali, come invece nel saggio del 1937. Il mio commento non è teso a dimostrare che in Ends and Means Huxley ha scritto di argomenti non chiari o irreali, anzi! Il suo entusiasmo e la sua genuina convinzione di poter produrre dei cambiamenti nella società facendo leva sulla carità non è folle, è semplicemente in contrasto con la realtà effettuale delle cose. Il grande entusiasmo di cui è permeato il saggio del 1937, nonostante tutto, è coinvolgente, indice di un grande ottimismo e di una grande energia. Mette, anzi, tristezza notare il cinismo e la disillusione cui approda nel saggio del 1958. Qua gli argomenti sono più legati alla realtà, più tecnici, ma non per questo più veri di quelli trattati in Ends and Means. Nell'economia della nostra tesi ha grande rilevanza tutta la parte sulla propaganda e sulla dittatura, poiché si tratta di un'analisi lucida e centrata su un aspetto di cui si conosceva ancora poco, ai tempi. Se Hidden Persueders, di Vance Packard, viene considerato una pietra miliare nel cammino verso una consapevolezza maggiore della nostra società, bisogna rendere atto ad Huxley che il primo autore del '900 in cui i temi della propaganda e della pubblicità e delle loro possibili conseguenze vengono affrontati, è proprio lui! Il saggio si conclude ipotizzando lutilizzo di nuove tecniche di controllo sulle persone, come i messaggi subliminali proiettati in scuole e ospedali (bambini e malati sono molto suggestionabili) e come lipnopedia. Nel corso del saggio Huxley ha già illustrato in quale misura leducazione può neutralizzare linnata tendenza alleccessiva suggestionabilità. Ma sono anche necessarie delle leggi che tutelino dallo sfruttamento della stessa; occorre poter arginare la forza incredibile che uomini daffari, ecclesiastici e politici (al potere e non) hanno attualmente. Leducazione alla libertà è fondamentale e deve cominciare dalla constatazione dei fatti e dallenunciazione dei valori, secondo Huxley; deve quindi ispirare tecniche che giovino alla realizzazione dei valori e alla lotta contro chi, per qualsiasi motivo, voglia ignorare i fatti o negare i valori. Dopo aver approfondito il tema dellEtica Sociale che giustifica e fa apparire cosa buona i mali derivanti dalla superorganizzazione e dalla sovrappopolazione, lautore approfondisce una delle basi su cui si poggiano: lidea erronea che la nostra è una specie interamente sociale, che i piccoli delluomo nascono uniformi, e che gli individui sono il prodotto di un condizionamento dellambiente collettivo. Queste basi sono errate, sostiene Huxley, perché se fossero corrette, se cioé, gli esseri umani fossero in realtà membri di una specie davvero sociale, se le loro differenze individuali fossero trascurabili, riducibili del tutto mediante opportuno condizionamento, allora è chiaro che non ci sarebbe più il bisogno della libertà, e lo Stato avrebbe ragione di perseguitare gli eretici, alloccorrenza. La soggezione al termitaio è libertà perfetta per la singola termite. Ma gli esseri umani non sono completamente sociali; sono soltanto, e in misura moderata, animali di branco. Le loro società non sono organismi come lalveare e il formicaio, sono organizzazioni, cioé macchine strumentali del vivere collettivo. Le enormi differenze tra gli individui sono innegabili: un endomorfo estremo conserverà le sue caratteristiche sociali viscerotoniche, un mesomorfo estremo resterà in ogni caso spiccatamente somatotonico, e un ectomorfo estremo sarà sempre cerebrotonico, a dispetto del più intenso livello di livellamento culturale. Allo stesso modo lambiente sociale non ha la forza di creare la personalità dei singoli individui. Ognuno è diverso perché ha geni e cromosomi diversi. La standardizzazione genetica degli individui è ancora lontana, ma il Gran Governo e la Grande Impresa già possiedono o possiederanno assai presto, tutte le tecniche manipolatorie descritte in Brave New World e altre ancora che io non ebbi la fantasia di sognare. Siccome non sanno ancora imporre agli embrioni uniformità genetica, i governanti di domani, in un mondo superorganizzato e sovrappopolato, cercheranno di imporre agli adulti e ai bambini luniformità sociale e culturale, punto di partenza per una riduzione progressiva di libertà personale. Per evitare una tirannia di questo tipo, occore cominciare ad educare noi stessi, dice Huxley, e i nostri figli alla libertà e allautogoverno (quellautogoverno responsabile già presente in Ends and Means ). Tale educazione devessere fondata soprattutto sui fatti e sui valori: sui fatti della diversità individuale e dellunicità genetica, della tolleranza e della reciproca carità. Purtoppo, Huxley è consapevole che non bastano una giusta conoscenza e dei sani principi. Talvolta una falsità eccitante può eclissare una verità piatta. Uno scaltro appello alle passioni spesso ha più forza della migliore risoluzione. Gli effetti della propaganda falsa e perniciosa si neutralizzano solo con un completo addestramento allarte di analizzarne le tecniche e di smascherarne i sofismi. Ma che tipo di uomo sarebbe quello completamente consapevole? Huxley è conscio del fatto che un individuo perfettamente attento allanalisi di tutti i messaggi che riceve quotidianamente, è per forza di cose uno scettico totale. Allora occorre trovare un giusto mezzo: gli individui devono essere suggestionabili quanto basta perché abbiano volontà e capacità di far funzionare la loro società, ma non suggestionabili al punto di cadere disperatamente sotto lincantesimo di coloro che per professione manipolano il cervello del prossimo. Allo stesso modo bisogna insegnare lanalisi della propaganda quanto occorre perché non credano acriticamente nelle sciocchezze, ma non si deve neppure esagerare, non si deve indurre nessuno a respingere senzaltro tutte la affermazioni, non sempre razionali, di coloro che in buona fede stanno a guardia della tradizione. Una serie di valori importanti quali lamore, il rispetto, la carità, la libertà individuale, la compassione e lintelligenza forniscono un criterio con cui giudicare la propaganda. Quella che risulti assurda e immorale andrà senzaltro respinta. Quella che sia solo irrazionale, ma compatibile con lamore e con la libertà, e non opposta in linea di principio allesercizio dellintelligenza, quella la si può accettare provvisoriamente, per quel che vale. Questo il risultato finale delle speculazioni di Huxley sulla propaganda e sui rischi che procura al vivere libero. Il tremendo problema è che chi è vittima di costrizione psicologica, conserva limpressione di agire di propria iniziativa. La vittima della manipolazione mentale non sa dessere vittima, si crede libera. Ma, secondo Huxley, può e deve esserci una legislazione preventiva: una legge che vieti la tratta psicologica degli schiavi, uno statuto che protegga la mente umana contro quelli che senza scrupoli conducono la propaganda tossica. Per cominciare, lautore suggerisce una legislazione che limiti il diritto dei funzionari pubblici, civili e militari, di sottoporre il pubblico coatto da loro comandato o custodito allinsegnamento durante il sonno. Inoltre invita ad attuare una legislazione che proibisca luso della proiezione subliminale in luoghi pubblici o sugli schermi televisivi. Libero come un uccello diciamo noi e invidiamo quelle creature alate che si possono muovere a piacimento nelle tre dimensioni. Ahimè, ci siamo scordati la sorte del tacchino... Quando un uccello impara ad ingozzarsi a sufficienza senza essere costretto ad usare le ali, rinuncia al privilegio del volo e se ne resta a terra, in eterno. Qualcosa di simile vale per gli uomini: basta dare alluomo pane abbondante e regolare tre volte al giorno, e in paruando i tempi si faranno migliori. Per adesso qualche libertà resta ancora nel mondo, sottolinea lautore inglese, e molti giovani sembrano non darle valore. Ma alcuni credono che senza libertà le creature umane non saranno mai pienamente umane, e che pertanto la libertà è un valore supremo. Allora, in caso di necessità, saranno in grado di lottare per essa. A posteriori, se Huxley avesse potuto
vedere la forza della contestazione contro la guerra del Vietnam, ad esempio, e i giovani
americani che bruciavano le cartoline di chiamata alle armi e le bandiere americane, si
sarebbe certamente convinto che la tensione verso la libertà emerge sempre, anche nelle
persone più insospettate! Un'ennesima isola sconosciuta, un ennesimo naufragio. Nel 1962 Aldous Huxley, lo scrittore inglese del nostro tempo forse più affascinato e, al tempo stesso, più inquietato dai progressi della scienza e della tecnica, scrive quello che sarà il suo ultimo libro, e che rappresenta il termine del cammino letterario e teorico costituito dalle sue opere. Island è un'opera molto particolare, un romanzo utopico, senza dubbio, ma criticato da molti per un eccessivo didatticismo che opprime e appesantisce la trama narrativa. E un'utopia che nasce fortemente legata alla cultura storica del tempo, ne è in qualche modo il risultato, risente di esperienze culturali di quegli anni, apre prospettive possibili ma discutibili per noi oggi, è, come tutte le utopie, più nowhere in quanto luogo inesistente che non paese ideale. L'isola immaginaria di Pala ha valore allegorico e, al tempo stesso, scientifico, è un "luogo" dell'uomo, un luogo di storia biologicamente possibile, ma forse la fine negativa vuole essere un messaggio dell'autore che indica l'impossibilità pratica di una realizzazione simile. La difficoltà di Huxley risiede nella ricerca di un equilibrio tra le esigenze individualistiche e quelle collettive che salvaguardi le libertà di tutti e non crei tensioni sociali. Lautore ha sempre insistito sulla solitudine in cui l'individuo è condannato a vivere dalla sua stessa società, che lui stesso ha creato e che lui stesso potrebbe modificare, se ne avesse la consapevolezza. Il sistema teorizzato in Island prevede un esteso uso di una "medicina - moksha ", cioé di una droga allucinogena. Questa verrebbe distribuita gratuitamente dal governo, e tutti, a partire dai quindici o sedici anni, vengono guidati alla loro prima esperienza mistico-spirituale con l'uso di questo potente allucinogeno. Su questo punto particolare si è instaurata una discussione tra critici e studiosi che perdura tuttora, al punto che mentre Brave New World è inserito nel programma delle scuole americane, Island non viene neppure nominato, proprio perché incoraggia allassunzione di sostanze allucinogene. Cerchiamo, intanto, di capire cosa lautore voleva comunicarci di importante a proposito dell'assunzione di queste sostanze, dal momento che parecchie sue opere trattano questo argomento, in più modi differenti, da più aspetti diversi. In Island l'uso delle droghe non é fuga dalla realtà o velo sulla realtà come in Brave New World , bensì ausilio ad uscire dalla propria individualità costruttivamente, con un atteggiamento mentale positivo e aperto, alla ricerca della luce e della penetrazione nel mondo "altro", alla ricerca dell'essenza delle cose e della realtà della vita. E', dunque, strumento per arrivare allautocoscienza, mezzo al servizio dello spirito per incoraggiare una comprensione della totalità dell'uomo. La tesi di Adriana Corrado che vuole il sistema di Pala manipolatore dell'individuo in quanto distributore del moksha, non mi trova d'accordo. Secondo questa studiosa, è vero che l'individuo, a Pala, non viene manipolato per fini "rozzamente materialistici" o per farne uno strumento di produzione industriale e per aumentare la potenza dello Stato in senso economico o di controllo delle persone, ma sostiene che di condizionamento si tratta sempre, e che si tratta di un vincolo alla piena realizzazione delluomo. "E' una forma di collettivizzazione, più sofisticata, ma (...) non meno pericolosa". Non concordo con questa tesi perché la finalità che Huxley si è posto è esattamente l'opposta: con un connubio particolare di religione e pratiche spirituali, assunzione della moksha e suggestione, a Pala i ragazzi di sedici o diciassette anni vengono "iniziati" all'esperienza di "essere liberati dal proprio Io" senza, tuttavia, che nessuno sia obbligato ad assumere la medicina - moksha per forza. Dopo aver educato i Palanesi come cittadini dello Stato, si procede alla loro formazione come cittadini del cielo, con un rito particolare. L'esperienza di cui parla l'autore può essere raggiunta anche dopo anni e anni di meditazioni e di pratiche (indiane e buddistiche, secondo Huxley) per prendere consapevolezza del proprio IO e, di conseguenza, del proprio NON - IO. La moksha è un banchetto raro, la meditazione costituisce il pasto quotidiano dice un personaggio di Island cercando di spigare il senso di questo allucinogeno allo scettico Will Farnaby. La prima cosa, dopo poche pagine, che colpisce il lettore è la presenza di uccelli tipo cornacchie, detti mynah che urlano incessantemente "Qui e subito!" e "Attenzione!". Il senso di questa presenza ci verrà rivelato, nella sua profondità, più avanti nella lettura del romanzo. Per ora è sufficiente sapere che ripetono come pappagalli quelle due frasi perché sono quelle di cui luomo si dimentica: e cioé di fare attenzione a quanto sta accadendo e di essere presente a quello che lui stesso fa, poiché gli sfugge la sua stessa vita senza che nemmeno se ne accorga. In una parola, non é consapevole. Una delle prime notizie che Will Farnaby, il giornalista che riesce fortunosamente ad approdare a Pala, ottiene é che nellisola vige una forma di politeismo. L'impatto del lettore con quest'isola, attraverso le avventure e le esperienze di Will Farnaby, é forte: si assiste subito all'applicazione di complesse tecniche psicologiche da parte di una bambina di 11 anni per far passare a Will Farnaby lo spavento del naufragio e della scalata della rupe che gli ha consentito di mettersi in salvo. Questa bimba è il frutto dell'educazione perfetta pensata da Huxley, è quindi importante analizzarne comportamenti e conoscenze per poter comprendere a fondo il progetto sociale dell'autore. La questione dell'educazione è centrale in tutta la produzione di Huxley, ma questa è la prima occasione in cui possiamo vedere di fatto in cosa si dovrebbero realizzare le sue idee. La possibilità di educare le generazioni future è il grande capitale su cui luomo deve investire; fino a quel momento storico non si era sfruttata questa possibilità, al contrario, la si era sprecata, perdendo tempo e impartendo sofferenze inutili ai bambini, fustigandoli perché diventassero buoni cristiani! La teologia popolare rispecchia le natiche dei fanciulli! dice il dottor Mc Phail a Will Farnaby. Laspetto più grottesco dellepoca di Huxley, a suo parere, è proprio il fatto che si continua ad impartire uneducazione traumatica negativa, obsoleta e crudele ai bambini, e il fatto che la religione non pensi al progresso delle anime dei credenti e che invece si preoccupi esclusivamente della propria autoconservazione. Uno degli esempi migliori di tutto il libro su quello che dovrebbe essere sempre il ruolo della chiesa e della religione, è quello della bambina che si arrampica sopra una statua sacra per porvi dei fiori. ...poi, fissando lenorme viso dorato, mormorò poche parole, chiuse per un momento gli occhi (...) infine girò sui calcagni, discese e canterellando piano tra sé e sé, uscì...dal tempio. Incantevole disse Will, seguendola con lo sguardo. Ma che cosa crede di fare, precisamente, una bambina come quella? Che tipo di religione dovrebbe praticare?. Pratica la versione locale del buddhismo mahayana spiegò Vijaya con una piccola aggiunta di sivaismo, probabilmente (la statua era, infatti, della divinità di Siva). E voi intellettuali incoraggiate questo genere di cose? Non le scoraggiamo e non le incoraggiamo: le accettiamo. Le accettiamo come accettiamo quella ragnatela lassù, sul cornicione. Tenuto conto della natura dei ragni, quella ragnatela è inevitabile. E, tenuto conto della natura degli esseri umani, altrettanto inevitabili sono le religioni. Questo episodio è sintomatico di una religione aperta e non assolutista, tollerante verso ogni singolo credente. Inoltre il fatto che la bambina si arrampichi sulla statua è indice di una religione non intimidatoria. Il papà del dottore (co-fondatore insieme al Rajah del sistema di Pala) riteneva che la gente dovesse sorbire la religione calda e appena munta. Non scremata e pastorizzata o omogeneizzata. E soprattutto non conservata in scatola in qualsiasi specie di recipiente teologico o liturgico. Il suo ideale consisteva nella scienza pura sperimentale a unestremità dello spettro, e nel misticismo puro sperimentale allaltra estremità. Un procedimento che prevede lesperienza diretta ad ogni livello e poi unanalisi chiara e razionale su quelle esperienze. Il suo limite, però, era quello di non accettare un uomo romantico e artistico come ideale. Avrebbe abolito arte e poesia: fu questo il suo limite: non le capiva. Il fatto di abolire le istituzioni che stanno tra la religione e il popolo è sicuramente provocatorio, ma Huxley non prende in considerazione questa possibilità al solo fine di scrivere qualcosa dal forte impatto. Lui è realmente convinto della bontà della sua idea e della necessità per luomo di andare ad fontem, come diceva Erasmo da Rotterdam. In un siffatto contesto la già acre ironia di Huxley diventa davvero irresistibile quando prende di mira i cosiddetti credenti della domenica. Il dottore dice a Will Farnaby che Una volta si sapeva con certezza che il 99,9% della razza umana era condannata alle fiamme eterne. E perché? O perché gli uomini non avevano mai sentito parlare di Gesù, o perché, se ne avevano sentito parlare, non credevano con sufficiente convinzione che Gesù le avrebbe liberati dal fuoco dellinferno. La prova del fatto che la loro fede non era abbastanza salda consisteva nella circostanza empirica e osservabile che non avevano lanima in pace. La fede perfetta era definita come qualcosa che determina la perfetta pace dello spirito, ma in pratica non la possiede nessuno. Ergo sono tutti predestinati alla condanna eterna. Non male come sintesi del calvinismo! Nessuno è impazzito, con questo sistema, perché per la maggior parte degli uomini queste cose sono vere solo la domenica! Huxley é acerrimo nemico di uneducazione su base religiosa che prevede la flagellazione sulle natiche dei figli! Più si frustano i bambini, meno questi credono! La teologia popolare rispecchia le natiche dei fanciulli!. Cattolici, luterani, cristiani, ebrei, calvinisti, ricorda lautore, sono tutti castigatori di natiche, buddhismo escluso poiché non è violento. Ogni personaggio di Huxley in effetti, da Will Farnaby di Island a Theodoro Gumbrill di Passo di Danza, dal Selvaggio John di Brave New World al giovane Denis di Chrome Yellow, si fa latore di una violenta protesta contro il metodo educativo allora vigente! Gli effetti di tale realtà educativa sono ben messi in luce dalle parole del dottore: Il prussianesimo e il Terzo Reich: senza Lutero e la sua teoria della flagellazione, simili mostruosità non sarebbero mai esistite. A questa affermazione Will ribatte che se non si trattava di S. Agostino a impartire le fustigate e a dare la giustificazione alle Crociate con linterpretazione errata di un passo della Bibbia, si trattava di Stalin, di Mao, di Robespierre. E finalmente, attraverso le parole del Dottore, capiamo la concezione della Storia dellautore, secondo lui, infatti, questa non è altro che ...la documentazione di ciò che gli esseri umani sono stati costretti a fare dalla loro ignoranza e dallenorme presunzione che li induce a canonizzare la propria ignoranza come un Dogma politico o religioso. Il motivo per cui gran parte delle persone non sono impazzite sotto un regime educativo di tal fatta é che ... disgraziatamente per la religione organizzata e la dittatura politica, gli esseri umani sono assai meno attendibili dei cani (di Pavlov) come animali da laboratorio. Il dottore stesso porta ad esempio la sua famiglia, composta da cinque figli tutti frustati e fustigati. Su tre figli il condizionamento funzionò; una sorella, la quarta, si suicidò incinta, invece; il quinto fratello andò in una compagnia di attori! Perché questultimo non fu domato o distrutto, si chiede Huxley? Perché la ruota della roulette dellereditarietà si era fermata su un numero fortunato. Andrew, quello che poi diventò attore, doveva avere una costituzione più elastica degli altri, una diversa anatomia, una diversa biochimica e un temperamento diverso. Lambiente in cui ci si trova a vivere e leducazione non sempre riescono a condizionare gli uomini! Huxley ritiene che ogni individuo abbia una sua costituzione fisica e anche mentale diversa da quella di ogni altra persona. Non è solo il fisico ad essere diverso, è anche il carattere che si può ritenere in qualche modo innato. Con questo lautore mette in evidenza la necessità da parte della scuola di adeguare i suoi programmi ad ogni bambino diverso, al fine di permettere il miglior sviluppo possibile delle sue diverse, singole qualità. Inoltre si pone in netto contrasto con quello che lui definisce la mistificazione delle sinistre, che sullonda dellIlluminismo settecentesco, sostengono che ogni bambino nasce uguale per potenzialità spirituale e intellettuale e che è esclusivamente lambiente a provocare differenze. Questo tema è già stato affrontato, in questo lavoro, nel capitolo II su Brave New World. Voglio provocatoriamente far notare, però, che la stessa concezione di Huxley fa sorgere qualche dubbio sulla reale possibilità della creazione di uno Stato come Pala. Infatti, quando dice che gli uomini sono meno affidabili dei cani di Pavlov, è spontaneo rilevare che allora anche leducazione positiva di Pala può non dare buoni frutti con certezza assoluta. Infatti Pala è lesempio vivente di come utilizzare in positivo quelle che sono le tecniche di condizionamento più efficaci: quelle che in mano a dittatori e ad una stampa corrotta portano le nazioni al conflitto; se gestite al meglio, invece, generano uno Stato di pace e di collaborazione, oltre che di cultura e di senso spirituale. Ma se si ammette che in mezzo a milioni di sostenitori di un regime dittatoriale ci siano anche dei dissidenti, si ammette la possibilità che sussistano anche in un regime positivo come quello di Pala. Alla fine del capitolo vedremo come Pala affronta questo problema. Una bambina come Mary Sanjoiny, educata come immagina Huxley, dice a Will, ferito, che le mamme che di fronte al dolore del figlio non fanno che ripetere "poverino, povero piccolo" ecc. non fanno altro che ribadire il ricordo di qualcosa di negativo. Riviverlo, invece, in forma distaccata lo fa superare. Così anche Will Farnaby dimentica lo shock subìto e rimane affascinato immediatamente dalla cultura incontrata. Per ogni forma di problema fisico, ci sono due livelli di intervento: il pronto intervento psicologico e quello medico, entrambi della stessa importanza. Sono i due aspetti, coniugati, dell'oriente e dell'occidente. Will si definisce "l'uomo che non accetta un sì come risposta". E' l'uomo comune che Huxley mette in luce: maligno, malizioso, malfido, che disperde le energie nell'autocompassione (in questo caso della caduta; di norma della vita stessa). Dopo sole venti pagine di lettura abbiamo già tutti i personaggi principali presentati e connotati: una bambina (Mary Sanjoyni) che ha la maturità di un adulto e le capacità tecniche di un buon psicologo, un giornalista testardo che si è dovuto adeguare alla vita nella società occidentale, pur non condividendone vari aspetti, un dottore saggio che rappresenta l'unione tra il sapere orientale e quello occidentale. In mezzo a queste figure fondamentalmente positive, ci colpisce in negativo la figura del giovane Murugan, erede al trono di Pala e succube, anche sessualmente, del colonnello Dipa, dittatore di una vicina potenza con mire espansionistiche. La figura di Murugan simboleggia il risultato delleducazione occidentale: un giovane bellissimo ma insensibile, non aperto a nulla, ottuso, avido di beni di consumo, corrotto e soprattutto privo di qualsiasi senso dellironia, quellironia fantastico strumento dello scrittore inglese per criticare una società a suo parere fallimentare. Tutti i personaggi con connotazioni negative, nei lavori di Huxley, sono privi di ironia, tranne forse Mustapha Mond, il Controllore del Mondo Nuovo, che però è negativo fino ad un certo punto, poiché egli sinceramente agisce per il bene delluomo. La figura di Murugan ci colpisce, dicevo, perché al suo solo apparire si viene inseriti in un'atmosfera di malafede e di disonestà: questi, infatti, con un solo sguardo supplica Farnaby di far finta di non conoscerlo. S'erano incontrati, infatti, il giorno prima alla corte del dittatore Dipa e il giovane non aveva nessuna intenzione di far sapere all'isola della sua amicizia con lui. Questo è un punto importante perché ci consentirà, più avanti, di analizzare fino a che punto c'è effettivamente libertà a Pala. Se, cioé, come sostiene la Adriana Corrado, Pala rappresenti una dittatura tremenda perché tutti sono "obbligati" ad essere felici, oppure se, come sostengo io, la libertà è effettiva, al punto che per non eliminare una persona, Murugan appunto, che potrebbe distruggere l'isola intera, si sacrifica tutta Pala restando però fedeli alla propria filosofia. Dopo poche pagine in cui. "Il colonnello Dipa fa notizia perché è un dittatore nucleare. Questo significa che attorno c'è la morte. E la morte fa sempre notizia." In Island non mancano lunghe e dettagliate descrizioni dei procedimenti psicologici e di meditazione che devono portare l'uomo al controllo del dolore, delle emozioni, dello spirito e del corpo. Viene anche spiegato nei dettagli come operare una suggestione positiva su una persona tesa e dolorante, argomento che di norma sarebbe troppo tecnico per essere inserito in un romanzo. Ma Island non è solo un romanzo, è il testamento spirituale e pratico di Huxley, è il compendio di tutto ciò che lui ha compreso e cercato in tutta la sua vita. L'autore descrive l'unica via per rendere positivi e concreti ipnopedia, ipnotismo e, in qualche modo propaganda e pubblicità, dal momento che sono le due facce della stessa medaglia. Possono essere accettate, queste tecniche, solo se volte al beneficio dell'uomo, cioé come strumenti di lotta contro il dolore e come aiuto alla medicina. Bisogna, prima di tutto, insegnare a difendersi dalla propaganda, e in seguito imparare a sfruttarne le doti. Questo insegnamento viene iniziato fin dalletà scolare, poiché la vera funzione delle istituzioni scolastiche è quella di formare uomini liberi, attenti e consapevoli. Per questo motivo viene coltivato, negli alunni, lo scetticismo e gli si insegna ad utilizzarlo concretamente come uno strumento attraverso il quale osservare criticamente la realtà. Ad esempio trovo bellissima lidea di Huxley di far lavorare i bambini nei campi, con il compito di far muovere con dei fili, come se fossero burattini, degli spaventapasseri dalle sembianze divine. Questo ha lo scopo di insegnare che sono gli uomini, in realtà, a raffigurarsi le varie divinità e a definirne i caratteri. Un po di sano scetticismo e si evita di cadere nelle trappole dei dogmi e delle fedeltà cieche a idee di natura religiosa o politica! Lepisodio della morte della moglie del dottore è esemplificativo e fondamentale nel disegno di unopera come Island. Viene introdotto, infatti, il tema della morte e della preparazione ad essa, rispecchiando le reali convinzioni di Huxley al punto che gli ultimi giorni di vita del personaggio di Island e lepisodio della sua assunzione di unultima dose di moksha prima della morte, costituivano unanticipazione precisa di ciò che poi realmente avvenne quando Huxley stesso si trovò ad affrontare quei momenti. Proprio la moglie Laura gli somministrò unultima dose di mescalina poche ore prima della morte e lo guidò nel suo ultimo viaggio. Ogni particolare del libro è fatto in modo da consentire ad Huxley di esprimere qualche aspetto del risultato di quella che per lui é stata la ricerca di un equilibrio interiore e della felicità umana. Will Farnaby, che avrebbe il compito, da parte del suo editore/magnate del petrolio di aiutare la sua compagnia petrolifera ad accaparrarsi il monopolio dello sfruttamento delle risorse di Pala, nel corso della sua breve permanenza trova il coraggio di rinunciare alla sua missione. Ha compreso il senso di quel vivere lontano dai pericoli del progresso, ritenuto indiscriminatamente positivo. Will non combatte, ma capisce dove sta il bene e dove il male. Nessuno combatterà a Pala, perché la violenza non è necessaria in un'isola senza ladri e criminali, senza invasori esterni (fino a quel momento, per lo meno) e senza velleità espansionistiche. Superata con saggezza e successo la fase in cui un esercito e lesercizio della violenza sono necessarie alla conservazione, i Palanesi non tornano più indietro in una strada che non porta alla felicità: sono superiori, ormai. Pala é vincente, perché segue fino alla morte, con estrema coerenza, la propria filosofia e la propria purezza, e non la baratta con nulla. Piuttosto che un passo indietro verso la realtà che loccidente ben conosce, è preferibile la morte. Will Farnaby sceglie l'utopia, e non se ne fa profeta per l'occidente: la sua è una scelta personale e individualistica. Del resto la forza dell'utopia realizzata a Pala consiste nel fatto che si tratta di un'esperienza singola, di autocoscienza, di progresso personale, che compiuta da tante persone crea la "società perfetta". Non c'è una necessità di collaborazione tra i cittadini, forzata o imposta dall'alto. Non c'é un "senso sociale" che spinge i singoli cittadini a cooperare con un obiettivo di perfezione sociale. Partendo dal proprio io ognuno compie un progresso spirituale personale che realizza, di fatto e senza altri sforzi o forzature, la società di Pala. Se una qualche speranza di salvarsi c'è per l'uomo dei nostri tempi, sembra voler dire Huxley, questa risiede nelle forze dell'individuo e nella sua capacità di scegliere tra bene e male, capacità che nessun sistema può imporre (anche se è per il bene collettivo) né, per quanto forte, dovrebbe essere in grado di annientare. Quando attraverso la moksha, un controllatissimo metodo educativo e un misticismo buddhista spurio l'individuo ha raggiunto un equilibrio, è consapevole del suo Io e del suo non Io e la politica non ha più ragione d'essere, poiché partendo dalle singole persone, anche l'equilibrio collettivo è raggiunto. La religione di Pala è un collage delle parti migliori di più religioni diverse, cosa che implica una libertà di critica notevole e la non accettazione passiva e cieca delle cose: il risultato di questo collage viene chiamato agnosticismo tantrico con guarnizioni mahayana. Anche quelle tecniche di condizionamento così potenti che di Brave New World rappresentano l'aspetto più inquietante, possono essere d'aiuto nel compimento della "rivoluzione individuale" che porta alla società perfetta. Perché non utilizzarle, dunque, per lavorare per il bene della società, per il bene del singolo individuo e, quindi, dell'intera collettività? Lo strano mondo di Pala è il risultato dell'incontro fortuito tra due strani personaggi: il Rajah dell'isola, un principe buono e illuminato, ed un dottore e uomo di scienza scozzese, il dottor Mac Phail. Oriente e occidente, dunque, ma soprattutto politica e scienza uniti nella ricerca della felicità di un popolo. A Pala la scienza e la religione aiutano la società, le sono vicine , al contrario di quanto succede in occidente. L'aiuto più visibile è la distribuzione di anticoncezionali per posta ogni mese, in modo da rendere facile il controllo delle nascite, base per poter garantire benessere a tutti. Infatti il sovrappopolamento, come Huxley ci spiega in Brave New World Revisited è il primo passo verso una società infelice, instabile e che non tutela i suoi componenti. Al contrario, per sopravvivere, è costretta ad aumentare il controllo su di essi. A questo proposito bisogna far notare che Huxley trova un modo per rendere il sesso sia uno sfogo piacevole, sia un esercizio spirituale e di controllo del corpo chiamato Maythuna, tale che non si rende necessario adoperare mezzi anticoncezionali. E se non si fosse allaltezza di fare il Maythuna, comandando interiormente il proprio corpo di non concepire, il governo procura anticoncezionali a titolo gratuito. La visione del mondo che ha e che vuole combattere, è quella di una terra abitata da 3 miliardi di persone e governata da poche decine di uomini politici, da alcune migliaia di uomini daffari, capitani dindustria, generali e usurai! Per quanto concerne larte si può notare che a Pala non ne viene coltivata nessuna in modo particolare: Will non conosce artisti di sorta e non si parla, a eccezione di qualche composizione sparuta di versi da parte del vecchio Rajah o di Susila, di scrittori o letterati o pittori. Huxley mette in bocca a Will Farnaby queste parole, ad un certo punto: "...la letteratura è incompatibile con la verità filosofica, con l'equilibrio mentale individuale e con un decente sistema sociale, incompatibile con ogni cosa tranne che con il dualismo, la follia criminale, le aspirazioni impossibili e i rimorsi inutili. Ma non ha importanza. Il colonnello Dipa metterà tutto a posto. Quando Pala sarà stata invasa e salvata per la guerra, il petrolio e l'industria pesante, voi avrete senza dubbio un'età aurea della letteratura e della teologia"! In un mondo perfetto, infatti, senza problemi che toccano quotidianamente gli uomini, dove tutti sono gia "arrivati" spiritualmente, dove le devianze vengono prevenute o rieducate e dove non c'è sofferenza, che senso ha la letteratura? E il letterato, nella sua funzione di tutore dei veri valori, della libertà e dellindividuo, cosa può fare? E' facile il richiamo a Watson che, esiliato dal Mondo Nuovo, chiede al Governatore Mondiale di poter essere mandato alle Falkland invece che in Papuasia, per poter comporre poesie. In un clima così rigido, infatti, e in mezzo alle difficoltà di sopravvivenza, l'ispirazione poetica sarebbe sicuramente stata maggiore. In un mondo prefetto il letterato non ha compiti politici particolari. In questa realtà incredibile di Pala, assistiamo al cambiamento e alla presa di coscienza di Will Farnaby, esempio di quella che dovrebbe essere la faticosa conversione alla nuova filosofia di vita da parte di ogni uomo intelligente. Grazie alle amorevoli cure di Susila, il "nostro eroe" si libera dai suoi rimorsi e tormenti. Rivede in lunghi flashback i suoi familiari, l'infelicità del vivere disumano a Londra, città infernale in cui vivere e morire sono tormentosi percorsi verso il buio, verso il nulla. Per Will, e di conseguenza per l'autore, la frustrazione più grande del mondo "moderno" è proprio il fatto che non si compie nessun progresso personale, cioé per sopravvivere e per avere successo é necessario calpestare le altre individualità e compiere un percorso il cui sbocco è fatuo: soldi e letargo mentale, spiritualità bloccata e durezza nei confronti dell'esterno. I pericolosi meccanismi egoistici dell'occidente prevalgono su chiunque viva in quel mondo; il progresso, fine a se stesso, ha riportato l'uomo verso la barbarie, il più bieco materialismo, l'infelicità. Will sonda, ricorda, soffre, si tormenta, e solo così si salva, guarisce e può coscientemente ribellarsi ed abbandonare la missione per cui era stato inviato a Pala, ossia concludere la trattativa tra il petroliere inglese e la corrotta triade della Rani, la regina madre, Murugan, erede al trono e Mr. Bahu, emissario del colonnello Dipa, dittatore di Rendang. Il male viene simbolicamente incarnato in tutte le sue forme umane più vistose, attraverso Dipa, il dittatore politico; il giovane Murugan, viziato e frutto di un'educazione assurda e oppressiva legato al colonnello da un rapporto omosessuale; la Rani, incarnazione del capitalismo e pronta a vendere il suo paese all'occidente, mascherandosi però dietro la volontà di usare il denaro ricavato dal petrolio di Pala per attuare una sua rivoluzione culturale e religiosa: "la Crociata dello Spirito". Un'altra rivoluzione, quindi, e ancora una volta in nome dei diritti dello spirito e dell'uomo. La Rani, manifestando involontariamente la propria cattiva fede, si lascerà sfuggire davanti a Will queste parole: Londa dellavvenire (di Pala) é senza dubbio unonda di petrolio greggio. Dietro ogni tipo di Crociata si annidano impostori ed approfittatori che la sostengono in malafede deviandone la rotta. Gli abitanti di Pala conoscono l'amore, quello fisico come quello spirituale ed anche Will riesce finalmente a capirlo, perché Dio é amore ed egli, come gli altri Palanesi, riesce, attraverso l'esperienza della droga, a superare i suoi confini umani e a percepire l'essenza che è il divino. La parte relativa alla droga è, secondo la Corrado, quella più delicata e quella che può suscitare nel lettore le maggiori perplessità, specie pensando al vissuto attuale della droga nella nostra società. Huxley ha avuto un rapporto personale con le droghe a partire dal 1954, da intellettuale alla ricerca di confini progressivamente più ampi per il proprio sentire, rapporto lungo, complesso e contradditorio , e non ha mai smesso di credere che le droghe fossero un mezzo per superare i troppo angusti confini umani e guardare o tentare di cogliere la luce. La droga a Pala viene considerata un aiuto alla collettività, uno strumento di equilibrio sociale democratico, uno strumento di ricerca individuale di confini percettivi più ampi. La droga é per l'autore una branca della scienza, l'unica che può aiutare concretamente l'uomo nel seguire la sua via interiore verso l'autoconoscenza e la consapevolezza di sé. Essendo tale, il fatto che venga coniugata con la politica diventa logico e inevitabile. Secondo lautore lunione tra politica e scienza è il presupposto necessario a qualsiasi tipo di evoluzione del mondo. Island, mentre ammonisce contro i pericoli connessi all'idea del progresso come totalmente positivo, ed agli esiti che esso ha comportato sia in contesti capitalistici che comunisti, e sembra volere recuperare modelli arcaici di vita, finisce con l'essere il più alto tributo alla scienza, ritenuta capace di selezionare in positivo l'uomo, condizionarlo psicologicamente, renderlo cittadino modello, aprirlo al divino, avviarlo alla contemplazione e alla meditazione, ricongiungendolo con la luce, l'essenza. Huxley ha una fede profonda nel progresso scientifico quale ausilio per rendere reale la felicità dell'uomo e al tempo stesso Island vuole essere un richiamo affinché la scienza raggiunga questo scopo. Secondo la Corrado, Island imporrebbe agli uomini la libertà e la felicità, venendo meno al suo scopo e alla sua essenza di isola libera, poiché toglierebbe ogni speranza di miglioramento all'uomo. Non so quanto sia corretta questa interpretazione, perché sicuramente non era questa l'intenzione dell'autore; mi sembra, anzi, una forzatura. Del resto tutti i Palanesi compiono viaggi all'estero per vedere la realtà del mondo circostante, e tornano in fretta e con gioia a Pala, scegliendo liberamente di restarci. Huxley ci riporta all'eterno problema connesso con ogni progetto utopico, ossia cosa si intenda per felicità per l'uomo: se un risultato dialettico, e come tale mai stabile, tra bene e male, e pertanto imperfetto ma perfettibile, o statica realtà di benessere, felicità come stato, secondo l'antico modello platonico. La Corrado sostiene che con la droga non si può ottenere un congiungimento con l'essere supremo, che non è un modo di risolvere problemi spirituali e che non dà accesso alla verità, ma Huxley non è di questo avviso. Per l'autore non si tratta di assumere droghe per fuggire da qualcosa, bensì per riuscire a raggiungere uno stato di grazia che si può ottenere, normalmente, solo dopo anni e anni di rigida pratica spirituale e fisica. In questo senso è un mezzo democratico, perché consente a tutti di raggiungere un risultato concreto, destinato, al contrario, a pochi eletti. Non è, quindi, fuga. E' raggiungimento! In ogni caso Huxley non vuole risolvere problemi sociali ed esistenziali per mezzo della droga, ma solo dare una fugace visione di quello che deve essere il risultato finale del nostro cammino spirituale. Lautore inserisce nella narrazione alcuni Appunti sul Bene e sul Male che riassumono un po la filosofia delle riforme di Pala. Il dottore dà a Will, bloccato a letto dalla gamba ferita, il libricino e gli spiega che espone quello che sempre e ovunque deve essere fatto da chiunque abbia unidea chiara sulla differenza tra il male e il bene. Questo fatto è emblematico della complessità del progetto di Huxley: addirittura è costretto a riportare una decina di pagine di teoria politico - social - spirituale per evitare di appesantire troppo il racconto letterario. Leggendo questi appunti, il lettore/Will Farnaby riuscirà a comprendere assai meglio ciò che è stato effettivamente compiuto, incominciando con il rendersi conto di quel che si doveva fare.... Vale la pena di riportare le frasi che a mio parere sono più significative e di commentarle, poiché costituiscono la summa del pensiero di Huxley. I PRINCIPI DELLE RIFORME Nessuno deve andare in nessun altro luogo. Vi siamo già tutti, se solo lo sapessimo. Ecco finalmente spiegato il motivo della presenza degli uccelli mynah addestrati a ripetere sempre le stesse frasi. Lessere consapevoli di sé e della propria presenza è il punto fondamentale, anche secondo il buddhismo, che apre la strada a tutti i tipi di meditazione, dai più semplici ai più complessi. Se luomo non ne è cosciente, non può nemmeno incominciare a percorrere il cammino di evoluzione personale che lo porterà al nirvana. Gli uccelli mynah servono proprio a diffondere questo messaggio e a riordarlo con costanza. Conflitti e frustrazioni: il tema di tutta la storia e di quasi ogni biografia. Quello che io sono in effetti - se soltanto il manicheo che io credo di essere mi consentisse di saperlo - è la riconciliazione del sì e del no (yin e yang) vissuti in un'accettazione totale e nella beata esperienza del Non Due. Qua lautore affronta il tema della non accettazione di sé stessi, origine dei conflitti e delle tensioni che hanno funestato sempre la storia delluomo. Accettare sé stessi è il primo passo per accettare gli altri e per essere tolleranti; linvidia dovrebbe scomparire per lasciare il posto alla collaborazione tra le persone. A questo proposito é importante lesempio della grassa signora Rao, che riconosce spontaneamente di essere meno intelligente di altri, ma che è brava in compiti che richiedono una sensibilità e una manualità che altri, sebbene più dotati intellettualmente, non hanno. Lei non invidia nessuno e non è invidiata, è consapevole di comè, si accetta e valorizza le sue doti al servizio degli altri insegnando le tecniche dellamore maythuna alle giovani palanesi. La non accettazione di sé comporta frustrazioni, la non accettazione degli altri e quindi conflitti. Nella religione tutte le parole sono parolacce. Chiunque divenga eloquente sul Buddha o su Dio o su Cristo, dovrebbe sciacquarsi la bocca con sapone all'acido fenico.(!) Da queste parole risulta chiaro che Huxley non si fida di chi interpreta le religioni e le ritrasmette al popolo. Lui è fautore di una religione in cui la gente assume la religione direttamente alla fonte, né pastorizzata né scremata, ma naturale, con le sue imperfezioni ma con la sua vera essenza. Tutti coloro che si pongono come interpreti del messaggio di qualsivoglia profeta, si lasciano corrompere dal potere che assumono sulla gente e distorcono il messaggio originale adeguandolo alle proprie esigenze. Così fanno le varie Chiese, cattolica, protestante, ebrea ecc. Assumendo questo potere sulle persone, le Chiese diventano dei preziosi alleati per il potere politico, che attraverso di esse assume un controllo maggiore sulla popolazione... Occore, quindi, diffidare sempre di chi dice di sapere, poiché non è necessariamente vero che sappia, e poiché chi parla non agisce. E necessario andare alle fonti per toccare con mano, per rendersi conto personalmente di quello che ci viene descritto normalmente da giornalisti e televisioni. Poiché la sua aspirazione a perpetuare solo il sì in ogni dualità di opposti non può mai - per la natura stessa della cose - realizzarsi, l'isolato manicheo che io credo di essere condanna sé stesso a interminabili e ripetute frustrazioni e conflitti con altri manichei. Il sapere chi siamo in effetti dà luogo all'Essere Buono, e questi dà luogo al genere più opportuno di buone azioni. Ma le buone azioni non danno luogo, di per sé, all'Essere Buono. Possiamo essere virtuosi (diverso da buoni) senza sapere in effetti chi siamo. Queste creature che si limitano ad essere buone senza essere l'Essere Buono sono i PILASTRI DELLA SOCIETÀ'. Quasi tutti i pilastri della società sono i Sansoni di sé stessi: sorreggono, ma prima o poi fanno anche rovinare. Non é mai esistita una società nella quale la massima parte delle buone azioni sia stata dovuta agli Esseri Buoni. Questo non significa che non possa mai esistere una simile società, o che noi a Pala siamo sciocchi tentando di realizzarla. Luomo deve prendere coscienza del fatto che luomo buono non è quello in cui prevale yin su yang, o, meglio, quello in cui prevale il lato positivo su quello negativo, poiché questo è impossibile che accada, ma è quello in equilibrio. Chi opera bene ma non ha autocoscienza é virtuoso, ma é inconsapevole del "grande disegno"; è come una comparsa che entra a metà di uno spettacolo, fa la sua parte e torna a casa prima che lo spettacolo termini: non lo può raccontare. L'obiettivo politico - sociale ed etico di Huxley è quello di partire da un discorso educativo improntato all'autocoscienza per ottenere un uomo equilibrato che darebbe origine spontaneamente, a causa della sua stessa educazione, ad una società perfetta. La ragione umana è la base delle scelte umane, è il fondamento della vita umana, ma può essere anche un enorme ostacolo: come la ballerina riesce a fare le piroette in funzione dello scheletro, così, dopo 50 anni, é su una sedia a rotelle sempre in funzione dello scheletro. (...) Così il saldo sostegno ad una civiltà è la condizione prima di ogni originalità e di ogni capacità creativa individuale, ma ne è anche il maggior avversario. La cosa senza la quale non possiamo svilupparci e divenire esseri umani completi, è troppo spesso quella stessa che ci impedisce di svilupparci. Non possiamo liberarci con la ragione della nostra fondamentale irrazionalità. Possiamo solo imparare l'arte di essere irrazionali in modo ragionevole, per mezzo della moksha. Il discorso qua affrontato è quello sulla logica, poiché é la logica stessa a difendere e a permettere i comportamenti che sono dannosi alluomo! E come se Huxley volesse dirci che troppa razionalità soffoca e che è proprio la ragione che dovrebbe evitare i comportamenti umani controproducenti riuscendo a trovare spiegazioni e giustificazioni valide e convincenti anche alle azioni più violente e negative. E necessario, dunque, non essere succubi di nulla, nemmeno della logica e della razionalità! A Pala è insegnata larte di fare le esperienze adeguate, né per forza logiche, né per forza razionali, né per forza giuste: cosa significa ormai, la parola giusto, si chiede Huxley? IO SONO: quale enorme menzogna. E' una menzogna perché "io" afferma una sostanza - me stesso - separata e immutabile; e perché "sono" nega il fatto che ogni esistenza è rapporto e mutamento. "io sono": due parolette, ma quale enorme menzogna... Con questa critica Huxley se la prende col principio di autodeterminazione che sta alla base della cultura occidentale, evidenziando così il cambiamento dal quale noi occidentali dovremmo partire per tentare di realizzare una società come Pala, o per lo meno di migliorare la nostra. Chi fa yoga: virtuosa persona che ottiene risultati notevolissimi FINGENDO di essere qualcun altro (buono e saggio). Ma non fingendo di essere qualcun altro, noi possiamo passare da una situazione di manicheismo all'Essere Buono. Essere Buoni significa sapere chi siamo in realtà; e per saperlo dobbiamo prima di tutto sapere, attimo per attimo, CHI PENSIAMO DI ESSERE e che cosa questo pessimo modo di pensare ci COSTRINGE a sentire e a fare. In queste frasi io ritrovo una grossa critica alla società occidentale moderna, che impartisce uneducazione che rende gli uomini estranei a loro stessi, costringendoli a recitare un ruolo ben definito alle dipendenze della società stessa. Nel personaggio di Will si ritrova questa problematica nelle descrizioni degli incubi che lo coglievano mentre camminava per la strada, vere e proprie visioni ad occhi aperti dei passanti tramutati in vermi disgustosi a simboleggiare la dignità scomparsa nel loro animo per potersi adeguare alla società. Farnaby si trova a disagio perché fa fatica ad accettare anche solo la necessità di conoscersi, o meglio, non vuole conoscersi perché sa già che ritroverebbe una persona viscida, approfittatrice e intellettualmente disonesta, che non rispecchia la falsa immagine che lui ha di sé. Un attimo di limpida e completa conoscenza di quel che crediamo di essere, ma che in realtà non siamo, fa cessare, per il momento, la sciarada manicheistica. Se rinnoviamo, finché non diventino una continuità, questi momenti di conoscenza di ciò che non siamo, possiamo ad un tratto sorprenderci a sapere chi siamo in realtà. Basta un attimo, un lampo. L'educazione non insegna alluomo a conoscersi, lo oscura invece che illuminarlo, lo abitua ad uniformarsi in un ruolo diverso da quello che lui è in realtà; invece che stimolare la diversificazione, la personalità e le doti individuali, livella tutti e appiattisce la società. Il lampo sufficiente a risvegliare luomo può anche essere provocato dalla droga, o meglio, dalla moksha.. L'Essere Buono è quello che conosce chi é in effetti in rapporto a tutte le esperienze. SIATE DUNQUE CONSAPEVOLI, in ogni contesto, in ogni momento e qualunque cosa, meritoria o disonorante, piacevole o spiacevole, possiate fare o subire. E' solo questo l'autentico yoga, il solo esercizio spirituale degno di essere praticato. Quanto più un uomo sa sugli oggetti individuali, tanto più sa su Dio. Dio è anche presente in un fiore, in un quadro, in una poesia e nella musica, e questo argomento viene spiegato a fondo in the Doors of Perception, quando lautore descrive le sensazioni che, sotto lo stimolo della droga, gli provocano le visioni di fiori, di quadri e lascolto della musica. Di quelle occasioni, infatti, Huxley racconta : vedevo ciò che Adamo aveva visto la mattina della sua creazione: il miracolo dellesistenza nuda. E piacevole? chiese qualcuno. (...) Né piacevole né spiacevole. E. Huxley racconta che sotto leffetto della mescalina poteva cogliere lessenza, lessere della filosofia platonica. La FEDE è un qualcosa assai diverso dalla fiducia. Quest'ultima è prendere sistematicamente troppo sul serio parole non analizzate (da S. Paolo a Maometto, da Marx a Hitler). La fede è la convinzione empiricamente giustificata della nostra capacità di sapere chi siamo in realtà, di dimenticare nell'Essere Buono il manicheo intossicato dalla fiducia. Come un cerchio che si richiude, torniamo al discorso sulla fiducia, che è terreno fertile per la propaganda e la pubblicità. In queste due intense pagine di Appunti, Huxley ci dà una sorta di sintesi di quello che è il suo credo. Si tratta della sintesi di cinquantanni di ricerca interiore personale. E la spiegazione del modo corretto di vivere, di essere sé stessi. Una volta intrapreso il cammino indicato da Huxley tutto il resto viene di conseguenza. E' questa la forza del suo pensiero: lui ha indicato una via per costituire le basi di quella che dovrebbe poi diventare automaticamente, se poggiata su quelle basi, la società perfetta e ideale. L'uomo frutto dell'educazione indicata da Huxley e con una grande consapevolezza di sé, agirà politicamente e socialmente in maniera virtuosa, spontaneamente. E' evidente, però, la certezza dell'impossibilità della realizzazione di una società di Esseri Buoni. Troppo profonda è la conoscenza delle debolezze e dei vizi umani, da parte di Huxley, per illudersi che possano rimanere in sonno, o che possano essere prevenuti come a Pala. E' indicativo che a Pala non ci siano forze negative criminali, truffatori o dirigenti in malafede, ma bastino due sole persone (Murugan e la madre) per distruggere tutto. Sicuramente, perché un sistema di tutela così perfetto delle individualità, tutela anche chi non accetta il sistema (questa possibilità non era stata presa in considerazione dai fondatori di Pala), e quindi è il sistema stesso, che, sicuro di essere accettato da tutti per la sua perfezione, non ha creato nessun sistema difensivo per auto conservarsi! A mio parere questa argomentazione priva la tesi della Corrado, che vuole Pala come una tremenda e subdola dittatura. Un terzo, più o meno, di tutto il dolore che la persona che io credo di essere deve subire, è inevitabile. E il dolore implicito nella condizione umana, il prezzo che dobbiamo pagare per essere organismi senzienti e coscienti, anelanti alla liberazione, ma soggetti alle leggi della natura e costretti a procedere nel tempo irreversibile, in un mondo del tutto indifferente al nostro benessere, verso la vecchiaia e la certezza della morte. I rimanenti due terzi di tutto il dolore sono voluti da noi e, per quanto riguarda luniverso, non necessari. Lattenzione di Huxley si sposta sul controllo del dolore e sulle tecniche di guarigione (accostate a parti della medicina occidentale) che per mezzo dellipnosi evitano o riducono il dolore fisico e psichico. Per evitarne una parte, lautore suggerisce di iniziare col non costringere più i figli che non vanno daccordo coi genitori a convivere con loro. E per questo che a Pala sono stati creati i CAR: i Centri di Adozione Reciproca. Huxley vuole dire che non si riduce il dolore solo tramite complicate tecniche meditative aperte solo a pochi eletti, ma anche socialmente si può fare qualcosa di concreto, e agendo sulleducazione dei fanciulli si ottengono risultati duraturi. (Naturalmente questi risultati duraturi si ottengono sia nel bene che nel male...) Inoltre, il dolore cui Huxley fa riferimento, non è solo quello fisico, egli pensa soprattutto al malessere spirituale, che sovente porta a comportamenti controproducenti per luomo stesso. Uneducazione sbagliata e severa, una religione, leggi o costumi oppressivi, unetica sociale soffocante, sono tutti mezzi sicuri per ottenere uomini frustrati e quindi infelici, che a loro volta agiranno partendo da presupposti fallaci e non creando nulla di positivo. Nel passato di Pala, letica buddhista e il primitivo comunismo di villaggio vennero abilmente incanalati in modo da servire gli scopi della ragione. LA RAGIONE SOPRA DI TUTTO, CHE SCONFIGGE PREGIUDIZI E COSTUMI RADICATI NEGLI UOMINI DA TEMPO IMMEMORABILE. Io penso che Huxley voglia dire che è possibile, oltre che necessario, utilizzare tutti gli strumenti a disposizione delluomo per ottenere miglioramenti. Occorre utilizzare religione e costumi a favore delluomo, oppure, se costituiscono degli ostacoli, non aver paura di superarli. A questo proposito vediamo qualè secondo Huxley il risultato dellabolizione del concetto tradizionale della famiglia: prendiamo lesempio di Susila, figlia unica di due persone che litigano e che non si comprendono. Lesito di una famiglia normale sarebbe stata una figlia ribelle o relitto, oppure ancora una conformista rassegnata ed ipocrita. Lesito di uneducazione di CAR non è né un relitto, né una rassegnata né una ribelle, ma una persona consapevole (cosa di primaria importanza), sensibile e serena. A pagina 107 di Island viene descritta la ricetta per una buona crescita e viene confrontata con quella utilizzata in occidente: Prendere un lavoratore schiavo della paga sessualmente inetto, una femmina insoddisfatta, due o tre piccoli maniaci della televisione; marinare in un miscuglio di freudismo e diluire in una soluzione di cristianesimo; poi chiudere ben bene il tutto in un appartamento di quattro stanze e lasciarlo cuocere a fuoco lento per quindici anni nel proprio sugo. La nostra ricetta è alquanto diversa: prendere venti coppie sessualmente soddisfatte e la loro progenie; aggiungere scienza, intuizione e umorismo in quantità uguali; immergere nel buddhismo tantrico e far bollire pian piano indefinitamente in un tegame allaria aperta su una vivida fiamma daffetto. Si ottiene così una famiglia aperta, senza predestinazione e volontaria. Si chiama ibridizzazione delle microculture come per le sementi o le diverse razze di galline. I CAR sono amministrati dai soci e non dal governo, per evitare tentazioni di influenze negative e mirate agli scopi del potere. In Cina, per esempio, i bambini vengono affidati ad educatori (addomesticatori) di fanciulli, ufficiali, il cui compito è quello di trasformare i bambini in servi ubbidienti di Stato. E fondamentale non corrompere il metodo dei CAR al punto da farlo assomigliare a questo! In Occidente la società condanna i bambini a trascorrere la fanciullezza in una famiglia esclusivistica con ununica serie di fratelli e sorelle e una sola coppia di genitori. Vi vengono imposti dalla predestinazione ereditaria, e diventa impossibile ogni cambiamento di atmosfera morale o psicologica. E libertà, se proprio vuole, ma libertà in una cabina del telefono. I CAR non sottraggono i bambini alla disciplina e alla necessità di doversi assumere delle responsabilità. La fuga dalla propria famiglia è incoraggiata, ma non così la fuga dai propri doveri, che anzi, sono molti, poiché secondo Huxley solo in questo modo il bambino può toccare con mano la realtà in cui vivrà. In occidente I giovani prigionieri sono affidati dalla LEGGE e dai COSTUMI e dalla RELIGIONE allaffettuosa mercé di genitori o stupidi/pazzi o bene intenzionati ma stupidi/incompetenti. Già Montesquieu, nello Spirito delle Leggi, affrontava il tema dellinfluenza di costumi, consuetudini e religioni sul carattere delluomo, e questo é anche il terreno di Huxley e della sua costante opposizione alle forme immutabili di potere costituito. Divide il tema delleducazione in famigliare (CAR), spirituale (yoga e moksha ) e religiosa (cuscino pneumatico di Teodoro Gumbrill) e sostiene che leducazione politica sarà il loro risultato spontaneo. Procede accostando i frutti delleducazione ipotizzata da lui con quelli tradizionali, facendo emergere le contraddizioni del nostro mondo e portando il lettore a concludere che se si agisse normalmente per il nostro bene automaticamente otterremmo come risultato il bene dellumanità tutta. Il punto è proprio questo, e cioé che luomo di norma agisce razionalmente ma non logicamente, se per logico intendiamo ciò che non ci nuoce. Luomo consapevole ipotizzato da Huxley è anche in grado di provvedere alla propria autoguarigione se si trova in situazioni di malessere fisico o intellettuale. Per attuarla, spiega lautore, è necessario mandare in vacanza la parte dellIO che sente dolore e che si preoccupa, che pensa al peccato e al denaro e allavvenire. Allora resta lIO profondo, che può agire indisturbato per la propria guarigione. Peccato, denaro e avvenire: tre preoccupazioni insensate che costringono luomo entro i confini stabiliti per lui dalla società. Essendo solo portatrici di negatività e di ansia, è necessario liberarsene definitivamente per poter vivere con serenità. Per quanto riguarda il sovrappopolamento rileviamo la critica dellautore alla follia del cattolicesimo secondo la quale é volontà di Dio che gli uomini si moltiplichino fino a precipitare in una miseria animalesca! Pala si fonda su una base Malthusiana: il controllo delle nascite per mezzo di antifecondativi e per mezzo dello yoga dellamore mette al riparo da carestie e da momenti di scarsità di risorse. Ovviamente la modifica pricipale rispetto al malthusianesimo è quella che riguarda la continenza sessuale ipotizzata da Malthus: Huxley la sostituisce con luso dei contraccettivi per consentire agli uomini di essere felici anche sotto il profilo della vita sessuale. Toccare questo argomento nel 1960 significa anticipare di almeno 7 o 8 anni quel complesso movimento di idee e di protesta nei confronti del potere costituito che sarebbe poi sfociato nellhippismo e nellideale dellamore libero. Questo fu anche uno dei motivi per cui Huxley viene ancora adesso considerato dalla cultura psichedelica frutto di quegli anni, come una guida intellettuale. Abbiamo già visto che che leducazione occidentale si limita a dare ai ragazzi nozioni teoriche e raccomandazioni futili, senza andare oltre. Comportati bene, si dice, ma come? In che modo? Non glielo spiegate mai! I PIU NOBILI IDEALI POSSIBILI E NESSUN MODO PER REALIZZARLI, ECCETTO IL MODO SOPRANNATURALE DI FARLI REALIZZARE DA QUALCUN ALTRO. (e qua Huxley ri riferisce alla fede bigotta nellintervento divino). A Pala insegnano ai bambini lautodecisione, o autodeterminazione, invece, e cioé il controllo del destino. Solo una parte del destino è controllabile, e raffigurandosi cosa si vorrebbe che accadesse, in molti casi si realizza sul serio. Straordinariamente semplice! replicò Will. Straordinariamente semplice - ammise Susila - eppure, per quanto ne so, siamo il solo popolo che insegni sistematicamente lAuto - Determinazione ai fanciulli.Voi vi limitate a dir loro quel che dovrebbero fare e non andate oltre. Comportatevi bene, dite, e vi limitate a fare predicozzi e ad impartire castighi! PURA IDIOZIA. E se i figli prendono sul serio lidiozia, crescono come miserabili peccatori, e se non la prendono sul serio, crescono come miserabili cinici; e se reagiscono al loro miserabile cinismo è probabile che diventino papisti o marxisti. Non cé da stupirsi se voi avete tutte quelle migliaia di prigioni, di chiese e di cellule comuniste; a Pala non cè nulla di tutto ciò. Luomo occidentale é obbligato a vivere così, perché il presente è carico di delusioni, e lo è perché nessuno ha mai insegnato a colmare il varco tra la teoria e la pratica. Non nel senso che nessuno lo ha insegnato alluomo moderno, ma in quello che nessuno, nella cultura occidentale, lo ha mai insegnato! Per questi motivi Huxley è convinto che la società occidentale non consenta di sperare e che non presenti prospettive positive. Nella società in cui lautore stava vivendo, larte, la religione e la droga avevano assunto il significato consolatorio che lui stesso ammonisce non avrebbero dovuto avere. Confrontando le varie opere dellautore si può pensare che, appurata limmutabilità di certe situazioni negative, a partire dal 1949 (Ape and Essence ) Huxley si ritirò e cominciò a pensare a sé stesso, concentrandosi su temi spirituali individuali, come se si fosse arrabbiato, se così si può dire, con un mondo sordo ai moniti provenienti dagli intellettuali di ogni parte del mondo. Egli stesso è costretto a riconoscere limpossibilità di agire positivamente sul mondo, così come il Selvaggio John e le sue citazioni di Shakespeare non facevano nessun effetto sul Mondo Nuovo. Mustapha Mond, Controllore sì ma costretto, in pratica, ad esserlo, può rappresentare la classe intellettuale: è lunico a comprendere Shakespeare ma non può agire per cambiare il sistema. Anzi, in pratica ne è succube. Così come la classe intellettuale: fa discorsi progressisti ma non ha la possibilità di mettere in pratica ciò che ne ricava. Sembra che debba costituire una guida e invece si ritrova a dipendere anchessa da un sistema che è sordo ai messaggi inviati. Così come Mustapha Mond tiene i libri in cassaforte e non ne parla con nessuno, così Huxley si concentra su di sé e su nuovi orizzonti personali, essendo inutile condividere certi temi socio - politici quando non ci sono nemmeno le premesse per iniziare le riforme più elementari, quando non cè un interlocutore. Ecco che riemerge, in tutta la sua drammaticità, il tema dellincomunicabilità, che è sempre stato affrontato da Huxley fin dai primi romanzi, ma che è andato via via approfondendosi fino a riflettere lisolamento della classe intellettuale dal mondo reale e la sua difficoltà ad influire positivamente sulla realtà in qualche modo. Per dare lesatta misura della mancanza di libertà delluomo occidentale rispetto a quello della società di Pala, Huxley descrive quello che è accaduto a Will in Inghilterra. Questi, era sposato con Molly e dopo qualche anno di matrimonio entra in crisi, non lama più, non ha più intesa sessuale ed è costretto nonostante tutto a restare insieme a lei. Huxley fa una disamina sui motivi che lo costringono a non lasciarla, e mette in evidenza la morale conservatrice e il fatto che un galantuomo rispetta sempre la parola data e che quindi non avrebbe mai potuto infrangere la promessa fatta nel matrimonio. Will, dunque, si trova costretto a diventare un bugiardo abituale per non rivelare le sue scappatelle, al tempo stesso convive soffrendo con una donna che patisce la situazione e si ritrova addirittura a non volerle più bene, quasi al punto di odiarla. Tutta questa storia, direi abbastanza comune ai nostri giorni, inserita nel contesto felice di Pala dove i matrimoni si sciolgono se i due sposi non vanno più daccordo, dove nessuno è obbligato a convivere con nessun altro, dove si insegnano le tecniche dello yoga dellamore, dove le coppie hanno i mezzi (sociali) per vivere felici, assume una valenza di assurdità. Nel senso che Huxley individua degli strumenti semplicissimi e logici per trasformare una vita di coppia che può presentare dei problemi in una vita damore non ostacolata né da morali oppressive né da leggi costrittive: ipotizza semplicemente labolizione di tutti quei vincoli morali-religiosi che sanzionano comportamenti normali, razionali, logici, comportamenti tesi esclusivamente alla felicità delluomo e che non sono egoistici. Bisogna avere la possibilità di separarsi, di non convivere più, di cercare la felicità seguendo altre strade, di rendere il matrimonio non una prigione ma uno stimolo alla ricerca interiore e al progresso personale. Tutto questo significa semplicemente essere logici e applicare la ragione, liberandosi dalle convenzioni e dai legami che ostacolano il libero fluire delle emozioni e del nostro essere liberi. Questa valenza dei lavori di Huxley è sicuramente fondamentale, poiché costituisce, a mio parere, il messaggio importante di questautore, quello che lo fa uscire fuori dal coro. Partendo da questo punto, lautore rivoluziona tutti i rapporti fondati su questa premessa, giungendo a darci una visione fuggevole, come se il lettore avesse ingerito una dose di medicina - moksha, di come potrebbe essere vivibile e bello un mondo in cui la logica e la razionalità fossero sovrane. Quando il nonno del dottor Mc Phail, anfitrione di Will, guarì il Rajah, divenne suo primo ministro e incominciarono le riforme. Il primo passo fu quello del perfezionamento personale. Partendo da questo si sarebbe poi arrivati al perfezionamento pubblico e sociale. Si cominciò a lavorare per trarre il miglior frutto possibile dai due mondi: quello occidentale e quello orientale, quello antico e quello moderno: Trarre il miglior profitto possibile da tutti i mondi...un proposito folle ma perseguito da pazzi intelligenti. Cominciarono dai metodi per mitigare il dolore, senza pretendere cambiamenti di religione o di credenze o di abitudini. In questo caso il buddhismo di base aiutò, perché è una religione che mette in relazione linfelicità e il dolore con la mente. Bisogna notare che cè un ritorno alle tesi di Ends and Means per quanto riguarda il distacco e il non attaccamento, nel senso che dopo anni in cui queste due parole non figuravano più nei suoi testi, eccole riapparire allimprovviso. Avevo pensato, dal momento che non ne aveva più parlato, che Huxley li ritenesse argomenti superati e invece, ritrovandoli, si può pensare che non ne avesse più parlato perché costituivano un messaggio effettivamente poco recepibile, soprattutto in unopera come Brave New World Revisited che costituisce unanalisi tecnica politica e sociale delle caratteristiche degli Stati totalitari e delleducazione scolastica da impartire per porre degli ostacoli alleventuale ascesa di dittatori. Il primo passo, dicevamo, è stato quello del parto indolore. Ottenuto così lappoggio delle donne, il secondo step fu quello di vincere il dolore dei piccoli fastidi quotidiani che disturbano un po tutti: dalla cataratta alle piccole operazioni, dalle emorroidi alle tonsille, dai calcoli alle distorsioni. E meraviglioso quello che lorganismo è in grado di fare per noi se solo gliene diamo la possibilità. Huxley descrive loperazione sotto ipnosi che lantenato del dottor Mc Phail fece allanziano Rajah, guarendolo da un tumore molto grave e senza provocargli alcun dolore. E possibile che Huxley, che conosceva bene la Svizzera, volesse incoraggiare una pratica medica che adesso, a distanza di circa 30 anni dalla sua morte, comincia ad essere abbastanza diffusa, e che cominciò in Svizzera, appunto. Mi riferisco allaccostamento di un pranoterapeuta alla figura del chirurgo durante le operazioni. Si è notato, infatti, che la loro sinergia aumenta la velocità di guarigione del paziente e, di norma, ne diminuisce i tempi di convalescenza. Anche questo è un aspetto di quellunione tra sapere occidentale e orientale che Huxley propugna. Venne quindi ottenuto il consenso e lappoggio dei vecchi (tradizionalmente più conservatori) e degli infermi. Dopo aver affrontato, come punto di partenza, quello del dolore, vennero affrontati insieme lagricoltura e il linguaggio. Si riconosce Huxley in questa fase: é presente la necessità di procurare il cibo per tutti (tema della sovrappopolazione) e la necessità fondamentale di comunicare (tema dellincomunicabilità). Lisola venne interdetta a missionari, proprietari di piantagioni e commercianti per evitare la parte deteriore delle religioni, il latifondismo, e quindi lo sfruttamento indiscriminato del lavoro e della terra e larrivo costante di nuove merci che avrebbero incoraggiato una società dallo scarto programmato dei prodotti. Si impedì, così, che lisola potesse attingere alla parte deteriore della cultura occidentale. Al tempo stesso venne incoraggiato lo studio delle lingue, per non essere isolati culturalmente e per acquisire un background letterario e culturale importante come quello inglese. Torna il tema della letteratura e dellimportanza della cultura; addirittura, essendone Pala priva, si assiste alladozione da parte sua di quella inglese, per avere una base di riferimento, dei modelli sociali ed etici validi con cui confrontarsi: Ogni scrittore ha bisogno di una letteratura come inquadramento mentale, di una serie di modelli ai quali conformarsi o dai quali scostarsi. ...Pala aveva musica e architettura, ma mancava di una letteratura e di una poesia. Adottando linglese come seconda lingua(...) ci demmo uno sfondo, un metro spirituale, un repertorio di stili e di tecniche, una sorgente inesauribile di ispirazione. Ci demmo la possibilità di essere creativi in un campo nuovo. Ma in questa società che è riuscita a proteggersi dal consumismo, assistiamo alla sofferenza di Murugan, il giovane nipote del Rajah appassionato di motociclette e di quantaltro dia prestigio nella società occidentale, che legge di nascosto, come se si trattasse di una rivista pornografica, un catalogo di acquisti per corrispondenza. In questa figura coesistono due parodie in una : quella del consumismo e quella dellignoranza, dal momento che invece che leggere qualcosa di più elevato, legge un catalogo! In Murugan vediamo presentarsi il tremendo dilemma: andare o non andare in motoretta? Secondo il dottore è questo linterrogativo al quale ogni paese sottosviluppato deve rispondere! Bisogna riconoscere che la capacità di una sintesi così ironica e, al tempo stesso, così amara del consumismo è una peculiarità di Aldous Huxley, che attraverso il sarcasmo riesce a demolire qualsiasi fortificazione morale, sociale, tradizionale, etica e di costume! A Pala assistiamo alladattamento delleconomia e della tecnica locali agli esseri umani, e non al contrario. Il dottore spiega che importiamo quel che non possiamo produrre, ma solo quel che possiamo permetterci contravvenendo così alla legge del consumismo, che afferma che niente che non sia tutto potrà bastare davvero. Per difendere i Palanesi dal consumismo è fondamentale non aver nulla, per non poter avere di più. Le riforme furono radicali, dunque: si dovette convertire una società normale e si giunse ad ottenere quel fantastico modello di perfezione di Pala. Lapplicazione delle riforme risponde ai criteri dettati dallo stesso Huxley in Ends and Means e dimostra (teoricamente) la loro fattibilità: se le cose vengono fatte con calma e seguendo un programma ben preciso, difficilmente si avranno delle crisi di rigetto da parte della società. Sotto il profilo strettamente logico, in questo romanzo non viene descritto nulla di folle o che si presenti come palesemente irrealizzabile. Non ci sono automobili che viaggiano da sole, proiettate in un futuro fantascientifico, ma cè una società abbastanza semplice che applica con cautela le innovazioni tecnologiche, al fine di non sconvolgere negativamente lo status quo equilibrato di Pala. La parola droga richiama immediatamente un giudizio negativo ma, in questo contesto palanese, immeritatamente. Secondo Huxley è sufficiente chiamarla in unaltra maniera e provare i suoi benefici: lui la definisce moksha , o rivelatrice della realtà. La medicina ( si noti bene) moksha agisce sulle zone mute del cervello in modo da aprire una specie di chiusa psicologica, consentendo così ad un più vasto volume di Mente di scorrere nella mente. Lautore parte dal presupposto che se il cervello funziona in base ad una sua chimica, si può sfruttare la possibilità di variarla per espandere i confini della Mente. Per la prima volta dallinizio di Island, ci troviamo di fronte ad un argomento che non si poggia su dimostrazioni storiche e su conclusioni logiche di ragionamenti razionali. Qua troviamo solo la testimonianza di Huxley, che seppur degna di credibilità, fa sorgere qualche dubbio. Limportante è che la droga, come del resto qualsiasi strumento di comunicazione e di controllo, venga usata a fin di bene, per aumentare le capacità spirituali delluomo e non per soffocarle. Effettivamente, se si vendono liberamente armi di ogni tipo, non sarebbe del tutto incoerente, seguendo la logica di Huxley, consentire e diffondere luso delle droghe allucinogene. Huxley presenta luso della moksha alla stregua di un banchetto raro, restando sempre la classica meditazione come il pasto quotidiano. Leffetto di questi rari banchetti è quello di generare visioni e di dare lidea di quello che deve essere lobiettivo spirituale da seguire attraverso il costante rivolgersi alla preghiera e alla meditazione; costituisce unanticipazione, insomma, di quello stato spirituale cui tutti dovremmo tendere. O dopo anni di meditazioni, o con 0,4 gr. di moksha tutti possono cogliere una visione del mondo quale esso appare a chi sia stato liberato dalla schiavitù che lo lega allego. Questa esperienza è diversa per ognuno, è strettamente personale e difficilmente spiegabile; Huxley ha tentato di farlo in The Doors of Perception e ne ha messo in luce i risvolti fisici e pratici. In Island si spinge più avanti, e lega questa esperienza a quella religiosa. La prima volta che si somministra la moksha ai giovani, infatti, coincide con un rito di iniziazione che consiste prima in una pericolosa scalata e poi in una funzione religioso - spirituale che si completa, appunto, con lassunzione volontaria di questo allucinogeno. Noi non inculchiamo credenze nei nostri fanciulli, né li turbiamo con simboli emotivi. Quando giunge per essi il momento di apprendere le verità più profonde della religione, facciamo scalare loro un precipizio e poi diamo a tutti 400 mg. di rivelazione...e possono farsi unidea molto precisa del reale spiega il dottore a Will. Scalando si sublima la tentazione del potere ma si rischia la vita. E meglio rischiarla che correre il rischio di rovinare la vita della società in cui viviamo. Lesperienza con la moksha rappresenta lesperienza di essere liberati dal proprio IO ; e ancora dice che nellignoranza crediamo di essere qualcuno. Grazie alla moksha possiamo vedere ciò che siamo in realtà. Ma quando leffetto è passato, dobbiamo continuare a perseguire ciò (la verità) che ci ha rivelato per un breve attimo. La medicina fornisce solo loccasione, è una tecnica per poter osservare e provare a quale stadio di illuminazione e di grazia liberatrice si può arrivare. Sta alluomo decidere se cooperare con la grazia e approfittare di questa occasione. Murugan, contrario alluso di questa sostanza, sostiene che la moksha sottrae l'uomo dalla realtà, ma il dottore gli ribatte che in realtà sono il catalogo di vendite per corrispondenza e il libro di fantascienza ( che Murugan leggeva di nascosto) a sottrarre dalla realtà. Si torna per lennesima volta al problema dellutilizzo delle opportunità a favore o contro luomo. Un libro di fantascienza non è buono o cattivo, di per sé. Può costituire un passatempo, più o meno buono; può essere latore di un messaggio importante ed illuminante oppure può influire negativamente sul lettore. E lintelletto di questultimo a dargli una valenza qualitativa. Allo stesso modo anche un consumismo corretto dei suoi difetti congeniti può essere buono o, per lo meno, non così deteriore come lo presenta Huxley. Probabilmente la radicalità delle riforme da lui ipotizzate è dovuta al fatto che egli è consapevole della resistenza ai cambiamenti della società, e che per ottenere una piccola variazione è necessario puntare ad una grande rivoluzione. Dal punto di vista stilistico, bisogna rilevare che quella sulla droga è lunica parte di Island in cui Huxley fa frequente uso di domande retoriche e dove fa meno affermazioni nette e circoscritte nelle sue frasi. Quando parla di droga il suo stile cambia, e sembra che si senta meno sicuro, che abbia paura di compiere passi falsi. E possibile che si sentisse attaccato dalla critica, forse, come possiamo dedurre dai pensieri su Aldous Huxley formulati alla sua morte da vari intellettuali che lo avevano conosciuto e che sono stati raccolti dal fratello Julian in un libro: Aldous Huxley, 1894 - 1963. Come a Pala, la droga, secondo lautore, potrebbe essere utile alla prevenzione dei crimini, ricoprendo così una funzione costruttiva per la società e scaricandosi così delle critiche che vengono fatte a suo carico. A Pala hanno capito dopo anni di studi che a diventare criminali sono i bambini la cui maturazione avviene in ritardo, come per esempio nel caso di Hitler, cui lautore fa spesso riferimento. Così a Pala si visitano tutti i bambini alletà di 5 anni e si individuano e si curano i casi devianti. Il problema del potere affonda le sue radici nell'anatomia, nella biochimica e nel temperamento, e la delinquenza, secondo lautore, è un problema biochimico del sistema endocrino per cui il carcere e le prediche non servono a nulla. Giova ricordare che Huxley aveva un fratello noto biochimico e che si dilettò con lui in ricerche tecniche e specifiche. Nellisola vengono identificate due tipologie di delinquenti: i Peter Pan e i tutto muscoli; per i primi la cura consiste nellassunzione di tre pastiglie al giorno, e per i secondi nel lavoro fisico in grande quantità, determinando così, per di più in un contesto sociale che non offre la possibilità di tiranneggiare la famiglia o di dominare su scala più vasta, delle valvole di sfogo a tutti quei fattori che normalmente avrebbero provocato tensioni e confronti fisici tra due o più persone. Si incanala la passione per il potere e la si devia. La si allontana dalle persone e la si indirizza verso le cose e i lavori fisici. E' importante, a mio parere, l'esempio del padre di Will Farnaby che inveisce contro il potere che corrompe e in realtà, dallaltra parte, egli stesso era un tiranno e un despota familiare. Quanti padri di questo tipo esistono ancora? Essi sono il risultato peggiore di tutta la cultura occidentale: quella religiosa, educativa e sociale! Huxley è convinto assertore del fatto che il problema del potere non possa essere risolto da "saggi provvedimenti sociali integrati da una sana moralità e da un po' di religione rivelata". Arriviamo così alla teoria del potere; in Island dice: "Il potere dev'essere represso sul piano legale e politico, é ovvio, ma é altrettanto ovvio che dev'esserci una prevenzione sul piano individuale. Nella sfera dell'istinto e dellemotività, delle ghiandole e dei visceri, dei muscoli e del sangue". Il risultato di questo atteggiamento che lautore ipotizza è che a Pala c'è poca necessità di ricorrere alle leggi: se qualcuno, infatti, tiene un comportamento inadeguato, viene rispedito ai CAR per una rieducazione. La forza vitale che un tempo trovava uno sfogo attraverso i muscoli striati, ripiega sui visceri e sul sistema nervoso, e lentamente li distrugge, dice il dottor Mc Phail. Per evitare di creare dei cittadini nervosi e non realizzati, a Pala è anche previsto che i bambini lavorino; non si tratta di un ritorno al lavoro minorile, ma di un progresso rispetto alla moderna pigrizia della fanciullezza. Voi non consentite ai ragazzi di lavorare, e così essi sono costretti a dare sfogo alle energie represse con la delinquenza, oppure reprimerle finché non sono pronti a diventare sedentari addomesticati. Si tratta, evidentemente, di un lavoro manuale poco faticoso e dallaspetto ludico ed educativo insieme; ad esempio i bambini vanno nei campi a manovrare degli spaventapasseri agghindati come dei, al fine di far comprendere che in realtà sono gli uomini che determinano il comportamento delle loro divinità. Riguardo lorganizzazione politica troviamo unimportante frase: Lenin diceva che elettricità più socialismo uguale comunismo, noi diciamo elettricità meno industrie pesanti più controllo delle nascite uguale DEMOCRAZIA E FELICITA'. Pala non è né capitalista né socialista, è un'organizzazione cooperativistica che mira al benessere individuale e collettivo, é una federazione di unità autogovernantesi. Il primo passo verso il benessere è quello di non mettere al mondo più figli di quelli che si possono mantenere e, in secondo luogo, quello di resistere alla tentazione del superconsumo. I tre pilastri della società occidentale, invece, sono: armamento, indebitamento universale e scarto pianificato dei prodotti superati; a loro volta questi sono supportati dai tre mali della società: ignoranza, militarismo e procreazione. Ogni aumento della popolazione comporta necessariamente una diminuzione della prosperità, che a sua volta provoca disagi sociali e ribellioni, che a loro volta giustificano, per essere controllati, un potere accentrato e forte. Occorre bloccare questo circolo vizioso agendo, come prima cosa, sul controllo delle nascite. Con leducazione, poi, si può eliminare il fascino che il potere esercita su alcuni individui e che può portare solo esiti negativi. Il personaggio di Murugan, al contrario di tutti i cittadini di Pala, subisce molto il fascino del potere, al punto che si ritrova a magnificare al dottore: "(...) l'energia che il colonnello Dipa evoca nel suo popolo! pensi alla dedizione e ai sacrifici di quella gente!". "Io li ammiro come posso ammirare un tifone ribatte Mc Phail Purtroppo questo tipo di energie risulta incompatibile con la libertà, con la ragione e con la decenza umana". Questa grande tutela della libertà, a Pala si ritrova anche nella stampa: c'é un giornale con 6 direttori (per 6 partiti diversi) ognuno con un certo spazio, a differenza dei giornali occidentali che a parere di Huxley sono parziali, faziosi e pieni di slogan invece che di ragionamenti. Il loro scopo, infatti, secondo lautore inglese, è quello di inculcare riflessi condizionati nei lettori e di occupare la loro mente con banalità tipo divorzi e pettegolezzi per distrarli e impedire loro di pensare. Nelle fabbriche di Pala il lavoro è frazionato: gli uomini non passano 8 ore al giorno per tutta la vita a fare sempre la stessa cosa, ma alternano la segheria con la cementifera, lagricoltura con la pesca e così via. Si ottiene così un lavoratore da un buon rendimento, naturalmente più basso di quello di un'operaio specializzato occidentale, ma più sano e che non cade vittima di stress da lavoro, perché ottiene una maggior soddisfazione personale e umana. Viene ritenuto indispensabile avere un'esperienza di ogni tipo di lavoro! Questo é materialismo concreto, che é ben lungi dall'essere negativo, perché é il primo passo nell'educazione di Pala che insegna la spiritualità concreta! Essendo sempre consci di quello che si fa, essendo sempre presenti e consapevoli del lavoro che si sta compiendo, si trasforma il materialismo concreto nella spiritualità concreta. "Sia pienamente conscio di quello che fa e il lavoro diviene lo yoga del lavoro, il divertimento diviene lo yoga del divertimento ecc. Tutti gli yoga sono mezzi psicofisici per raggiungere un fine trascendentale. E' un mezzo per incanalare le energie delle migliaia di Hitler di provincia e di Torquemada di famiglia e di avidi di potere." Si può vedere chiaramente come lorganizzazione del lavoro sia coniugata con leducazione spirituale e con la struttura politica, in una realtà allo stesso tempo semplice e complessa, e che ha nellindividuo, e non nellimpresa come nella società occidentale, il suo centro. Luomo felice è un buon cittadino, lavora bene e ha la spinta (nonché il tempo) di lavorare su di sé nella direzione di una crescita spirituale. La cosa importante è che tutto il sistema è volto alla tutela dellindividuo e in sua funzione, ottenendo in cambio meno produttività, ma maggior disponibilità a collaborare, che si traduce in un taglio netto alle spese pubblicitarie e per le nuove tecnologie che la concorrenza spietata impone. Pala è unipotesi di realtà in cui lorganizzazione politica non è semplicemente una modalità di rappresentatività politica, ma una vera e propria filosofia di vita. Il governo è, in pratica, unentità illuminata che coordina la collaborazione, già spontanea tra i cittadini. E unorganizzazione politica che sopravive in quanto non imposta ai Palanesi, ma frutto spontaneo della loro filosofia di vita. Lisolamento geografico in cui Huxley immagina questa realtà vuole significare la sua consapevolezza dellimpossibilità pratica di ottenere simili risultati in un contesto di concorrenza economica e politica. Il punto fondamentale di questa organizzazione politica, risiede nella tutela delle differenze individuali. A Pala, questa tutela avviene nel seguente modo: in primo luogo si analizza ogni singolo bambino, la sua tipologia di carattere e i suoi procedimenti mentali. Ciò per impostare uneducazione personalizzata alle esigenze di ognuno. In secondo luogo si ricercano le doti peculiari del bambino e i suoi talenti. Questo per coltivarli e far realizzare, possibilmente, il più alto numero di bimbi. Infine si analizza la sua influenzabilità alle suggestioni ipnotiche, una volta cresciuto. Secondo gli studi di Huxley, infatti, mediamente un 20% di persone sono particolarmente influenzabili e predisposte alla propaganda: è necessario capire da chi sia composto questo 20% per rieducarlo a vantaggio della società. Da un potenziale pericolo si riesce a ottenere un enorme vantaggio, poiché lautore sostiene che questi individui particolari sono in grado di relativizzare il tempo: cadendo in trance hanno la capacità di vivere dieci minuti come se fosse unora, e di apprendere in dieci minuti reali quanto le persone normali in unora! Attraverso lalterazione del tempo possono arrivare a risultati di apprendimento incredibili! In una democrazia antiquata e pre - scientifica qualsiasi incantatore che disponga di una buona organizzazione può trasformare quel 20% di influenzabili potenziali in un esercito di fanatici irreggimentati, dediti alla maggior gloria e al maggior potere del loro ipnotizzatore. Questa parte considerevole di persone che Huxley individua in seguito a studi comportamentali e biologici (fatti con suo fratello Julian), non è né buona né cattiva; può solo essere utile o controproducente. E compito della società renderla utile e a Pala si riesce... La tutela delle diverse individualità parte dal fatto di riconoscere le differenze che regnano tra gli uomini. Ai bambini vengono insegnate le differenze che ci sono tra di loro. Gli uomini si dividono in tre tipi: luomo-gatto è quello a cui piace stare per conto proprio e che può seguire la via dellautoconoscenza. Luomo-pecora ama stare in gruppo e partecipare a riti, cerimonie ed emozioni collettive; può seguire la via della devozione. (ma qua lautore non approfondisce questo aspetto). Infine luomo-martora è colui che vuole fare cose manualmente, che vuole produrre. E fiero e non può essere addomesticato; la sua aggressività può essere deviata dalla società ad azioni utili alla società stessa (abbattimento di alberi ecc.). Luomo palanese è, anche se potrebbe non sembrare, specializzato. Non nel senso occidentale del termine, che implica una concentrazione intensa e prolungata nel tempo, tecnica, ottusa e arida, ma quella a 360° che specializza gli uomini ad essere tali, felici e consapevoli del motivo per cui lo sono. La specializzazione è necessaria per luomo, ma il buon esito di questa dipende da come si arriva ad essa: gli occidentali non educano il complesso intelletto - corpo, ma solo il corpo. Leducazione di ogni tipo dovrebbe sempre comprendere discipline umanistiche. Queste, di per sé, non umanizzano. Sono semplicemente unaltra forma di specializzazione sul piano simbolico. Per mezzo di giochi si fanno comprendere anche ai bambini i principi fondamentali di chimica e fisica ecc. Voi occidentali dice Susila siete irrimediabilmente legati alla fisica e alla chimica applicata, con tutte le loro lugubri conseguenze militari, politiche e sociali. Ma i paesi sottosviluppati non sono costretti a seguire il vostro esempio: hanno la grande opportunità (e non è una loro sfortuna) di restare al di fuori delle sfere dinfluenza di USA e URSS; sono ancora liberi di essere come Pala, ma non vogliono, e poiché non possono fare quanto loccidente ha fatto, sono condannati fin dora alla frustrazione e al disinganno, predestinati alle miserie delle crisi sociali e dellanarchia, e in ultimo, allinfelicità dellasservimento ai tiranni. Questa idea di Huxley è rimasta inalterata a partire da Ends and Means . La moralità del fanciullo parte dallinsegnamento dei 260 equilibri ecologici che i Palanesi hanno individuato, tutti fondati sulluguaglianza dare = avere, massima applicabile alla vita in società. Quando il bambino vede sabbie e burroni,
gli riesce facile rendersi conto della necessità di conservazione e passare, poi, dalla
conservazione alla moralità. Per mezzo delle favole si insegna ai bambini
lecologia. Partendo dalla realtà ecologica, il bambino apprende una moralità e
unetica universali: nella natura non esistono popoli eletti, non esistono
Terre Sante né Uniche Rivelazioni Storiche. Lecologia elementare conduce
spontaneamente e immediatamente al Buddhismo elementare e al messaggio cristiano :fa
quello che vorresti fosse fatto a te. Occorre considerare che Island rappresenta lestremo sforzo di Aldous Huxley nel tentativo di convertire luomo ad un comportamento più umano, più logico e più produttivo spiritualmente. La sua rabbia, urlata in Ape and Essence e riproposta in Brave New World Revisited e in Island in una veste più costruttiva, è dovuta al fatto che luomo non sembra in grado di agire a proprio vantaggio, come sarebbe logico aspettarsi. Tutti, se interrogati, rispondono che si deve collaborare e agire per ottenere un miglioramento della proprie condizioni sociali, economiche e di libertà, ma nessuno, di fatto, fa nulla di concreto. Ferito e stupito da questo comportamento, Huxley ribadisce laspetto che ho messo in luce nel capitolo dedicato a Ends and Means, e cioé che di fatto luomo prende un impegno con la società nel momento in cui si dichiara pronto ad agire per essa. In realtà, se così fosse, il mondo sarebbe pieno di isole come Pala. Allo stesso modo, poiché propugna un riutilizzo in positivo di tutto ciò che di norma è considerato negativo (pubblicità, propaganda ecc...), applica razionalmente questo concetto anche alla droga e finisce per incoraggiarne luso, se per fini costruttivi. Island rappresenta il trionfo della logica e della razionalità, insomma, e un provocatorio mondo perfetto che mai luomo, pur avendone le capacità, vorrà mai realizzare. E questa la grande sofferenza di Huxley: dimostrare inconfutabilmente che la vita sociale potrebbe migliorare decisamente, e constatare che in realtà non interessa a nessuno lottare per un simile progresso. La rabbia dellautore è anche dimostrata dalla drastica riduzione, rispetto a Brave New World di spunti ironici, che sembra indicare la convinzione di aver presentato non unutopia, ma un reale e realizzabile progetto sociale. Solo alla fine, coi carri armati invasori che occupano Pala e che uccidono il Dottore, si può scorgere il disincanto e la disillusione. La fantasia di Aldous Huxley ha prodotto unisola che risolve il dilemma della scelta tra avere o essere, riuscendo a coniugare in maniera concreta e produttiva entrambe queste necessità umane. B I B L I O G R A F I A INDICE R. ALBERES ALBERTINI A. AMORUSO JOHN ATKINS JOSEPH BEACH SYBILLE BEDFORD ISAIAH BERLIN ROBERT BOGUSLAW PETER BOWERING JOCELYNE BROOK ANTHONY BURGESS S. BUTLER CARLOS CASTANEDA AIKEN CONRAD ADRIANA CORRADO A. EINSTEIN PETER FIRCHOW FREUD ERICH FROMM TILDE GIANI GALLINO MAHATMA GANDHI A. L. HAIGHT HERMANN HESSE Siddharta , Mondadori, Milano,
1954. ALDOUS HUXLEY The Art of Seeing Chatto & Windus, London,
1937. LAURA HUXLEY THOMAS HENRY HUXLEY JULIAN HUXLEY K. KRISHNAMURTI K. KUMAR TIMOTHY LEARY & ERIC GULLICHSEN CARLO LINATI LORD LOTHIAN ANDRE VAN LYSEBETH S. MANFERLOTTI JEROME MECKIER CARMELA METELLI DI LALLO CH. LOUIS SECONDAT DE MONTESQUIEU THOMAS MORE G. ORWELL VANCE PACKARD TOMMASO PALAMIDESSI WILHELM REICH BERTRAND RUSSELL P. STAFFORD J. SWIFT H. D. THOREAU TARTHANG TULKU AUTORI IGNOTI
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